lunedì 26 maggio 2014

C - Un minimo di analisi

Un'analisi sulle elezioni è doverosa. 

Winston Churchill soleva dire che gli italiani vanno alla guerra come se fosse una partita di calcio e ad una partita di calcio come se fosse una guerra. Bravo Winnie, dico io - e aggiungo: alle elezioni ci vanno come se fosse lo sbarco in Normandia. 

Vedo molta gente in giro con forti convinzioni, e sinceramente la invidio molto, io non ci riesco. Io dico che il bene e il male ci sono in tutte le fazioni, e bisogna pesare il meno peggio. Il "meno peggio" mio può essere diverso da quello degli altri o può essere uguale, ma non mi sognerei mai di dare del cretino ad uno che vota un partito diverso dal mio. No, nemmeno a chi vota lega. 

Detto questo, passo all'analisi: Grillo non ha vinto. Perché?
Mi pare molto semplice. Grillo continua a battere il suo martello del "tanto meglio, tanto peggio", ma non ha capito qual'è il punto. 

Mussolini, Andreotti, Berlusconi. Questo "tris di primi" (indigesti, almeno per me) ha qualcosa in comune. La capacità di far sognare. L'italiano di centro, e cioè la stragrande maggioranza, ha voglia di ordine e che non gli si dica che le cose vanno male. Vuole sognare.

Se ci pensate, in fondo anche voi non uscite con una persona lagnosa e preferite di gran lunga una che vi faccia ridere. 

Grillo non ha vinto proprio per questo. Non dà speranza ma la toglie. E' arrivato a dire che l'Italia è un paese di pensionati che non vogliono il cambiamento. Come se il cambiamento fosse un'esclusiva dei cinque stelle. 

Aggiungo: visto che i cinque stelle vogliono il cambiamento, perchè non cambiare da subito con Bersani al governo, dato che il famoso 51% non l'ha mai preso nemmeno la DC dei tempi belli?

Fondamentalmente io penso che sia proprio per questo che Renzi ha vinto e Grillo no. Renzi sa comunicare. 
Che poi sia strano che in Italia vinca chi sa parlare meglio è un altro paio di maniche, ma di questo parleremo un'altra volta...