giovedì 5 dicembre 2013

XCIII - Lost in translation

Film strani ne ho visti tanti, ma questo li batte tutti.

"Lost in translation" è vecchio: 2004 (2003? Non ricordo, perdonate). Secondo film di Sofia Coppola.
Ovviamente mi sono lasciato ingannare dal titolo e pensavo avesse qualcosa di inerente alle lingue dentro, che so... tipo "Un pesce di nome Wanda", per capirci.

Accendo e il film comincia.
La sensazione generale è stata "Ok, ma quando comincia ad animarsi un po'?" Arrivato ad 1:20 su 1:30 di video ho pensato che probabilmente l'azione c'era già stata e non me n'ero accorto. Pezzi di vita a caso mischiati anche abbastanza casualmente. Una storia così inverosimile che potrebbe benissimo essere verosimile.

Certo, Scarlett Johansson è bellissima, e anche solo vederla per 1 ora e 30 minuti vale il prezzo dell'ipotetico biglietto, ma il finale lascia veramente perplessi.

Onde evitare il rischio-spoileraggio non dirò come finisce, tranquilli. Però è davvero il film più strano che io abbia mai visto. Ambientato in un mega albergo di Tokyo, il che è tutto dire.

Consigliatissimo, a chi ha voglia di capirci qualcosa. Poi spiegatemelo, però.

lunedì 4 novembre 2013

XCII - Chi abita in Toscana

Chi abita in Toscana è fortunato.

Non è facile, non è facile davvero abitare in un posto dove nella maggior parte dei ristoranti si mangia bene, dove la gente è cordiale e bastano due paroline del cavolo sull'autobus per attaccare discorso e sentire qualche battuta di spirito, o comunque un minimo di calore umano.

Certo, anche là qualche problema ci sarà, se si pensa che non ci siano si fa la figura degli scemi. Però mi dà veramente l'idea di essere uno di quei posti dove si raccoglie il meglio dell'Italia, come l'Abruzzo.

Non c'è confusione come al sud, i servizi funzionano come al nord, apparentemente la gente non paga il pizzo o comunque non dà l'idea d'essere schiava delle mafie e il tempo è molto gradevole. Oltretutto sembra un posto dove nonostante le difficoltà nazionali c'è lavoro e, insieme a questo, la natura.

Non voglio essere stucchevole dicendo che dove vivo io c'è solo la nebbia, come dicono i tifosi della Roma, ma alle volte viene davvero da pensarlo.

Diciamo che per le vacanze, e non solo, consiglio fortemente questa regione. Preferisco ancora l'Abruzzo, ma non di molto.

Questo, ovviamente, nonostante gli spostati abbestia di Lucca Comics, ma loro sono importati.

Comunque questa ve la racconto in un'altra occasione.

sabato 20 luglio 2013

XCI - Un Eroe

Si chiamava Masao Yoshida.

E' stato un Eroe, con la E maiuscola, perchè ha messo a repentaglio la sua vita non per uno, ma per centinaia di migliaia di cittadini giapponesi, durante il disastro nucleare di Fukushima.  Per disattivare uno dei reattori, disobbedendo ai superiori, ha usato non acqua dolce - che avrebbe consentito alla società che gestisce l'impianto di riutilizzarlo - ma acqua di mare, più facilmente reperibile sul luogo del disastro.

L'acqua di mare ha reso inutilizzabile il reattore, certo. Però ha permesso che le operazioni di messa in sicurezza partissero prima del previsto. Se Yoshida avesse obbedito ai suoi superiori, chissà quanti morti in più saremmo a contare. 

Potrebbe partire una filippica sul fatto che queste società anche in caso di disastro nucleare pensano agli affari loro e non alla sicurezza generale, ma mi pare che una cosa del genere metterebbe in secondo piano una persona che si è messa in croce per gli altri. Yoshida è infatti morto di cancro all'esofago, molto probabilmente dovuto all'esposizione alle radiazioni, qualche giorno fa.

Onore ad un Eroe, sperando che non ci sia mai bisogno di altri come lui.

martedì 9 luglio 2013

XC - La notte in cui piansi per il calcio



Io odio piangere.

Sì, ok, ogni tanto mi viene, ma non ci riesco nemmeno bene, mi escono tre lacrime e la finisco. Non mi dispero mai completamente, nonostante abbia avuto grandi gioie e grandi dolori tutto viene in qualche modo mitigato dal tempo, dalla fede, da non so cosa che mi dice "beh, ragazzo, inutile piangere".

Tranne quella notte. Era il 9-7-2006, data che ai non calcistici ricorderà solo un'altra sera in cui erano andati a dormire presto o cose del genere.
La Francia, la rivale di sempre dell'Italia va in vantaggio con Zidane che si permette di scucchiaiare Buffon. Poi Materazzi la pareggia, e ai rigori vinciamo noi.

Non sono certo che quel gesto tecnico di Grosso - l'ultimo rigore - mi abbia veramente dato qualcosa in termini umani (anzi, ne sono certo: no) però quella sera piansi per il calcio.

Il pensiero andava al mondiale dell'82, quando con me tranquillo tranquillo a dormire nella culla mio nonno sbatteva i pugni sul tavolo e mi faceva svegliare di soprassalto, facendomi scoppiare in lacrime.

O i mondiali del '94, quando sempre lui spegneva la televisione se l'Italia prendeva gol, o giocava male. Poi mio padre la riaccendeva e nonno tornava in cucina, più incazzato di prima, a vederla, storpiando come sempre i nomi dei giocatori ("Ninu Maggiu"= Dino Baggio, "'Mbertu Maggiu"= Roberto Baggio e altri).

E allora forse quel rigore che lui non ha mai potuto vedere dal basso con me forse è stato un detonatore della grande emozione che avevo provato, del legame con lui. Era in qualche modo un regalo che anche lui mi faceva, dal Paradiso o da ovunque si trovi. 

E quella fu l'unica volta in cui piansi per il calcio.

venerdì 28 giugno 2013

LXXXIX - I panni stretti stretti di Miccoli

Non voglio essere ipocrita o fare il perfettino: io Miccoli (umanamente) lo capisco.

Capiamoci, cari lettori. Non per quello che ha detto: quello è sicuramente da condannare. Mettersi a canticchiare "il fango di Falcone" (avrà detto "fango"? Mi pare strano...) insieme al figlio di un boss mafioso che è diventato improvvisamente suo amico non è un gesto esattamente elegante. Anzi, direi che è proprio una gran carognata, e ci sto andando parecchio leggero.

Però se lavori o vivi al sud, o entrambe le cose, inevitabilmente devi fare i conti con la criminalità, c'è poco da fare. A Miccoli è anche andata bene che non gli abbiano chiesto il pizzo sullo stipendio, come sicuramente faranno ad altra gente, e come fanno a praticamente tutti i negozianti. Lo striscione sul 41 bis è apparso allo stadio di Palermo (vedere qui), quindi non è un mistero che non ci ronzi intorno bella gente.

Quindi sì, io Miccoli almeno umanamente lo capisco. Non poteva fare diversamente, con una famiglia che era stata già rapinata una volta. Forse nemmeno lo voleva, penso io. Tamarro com'è, fingersi mafioso anche solo per un annetto o due - specie se sei nella squadra che Messina Denaro va a vedere - può farti diventare enormemente figo.


Ci sono sempre due piani, in questi casi. Uno è la ribellione, il solo contro tutti, l'isolato dal resto, quello che muore velocemente, con un colpo di pistola. E poi quelli che ti hanno isolato, al tuo funerale piangono.

L'altro è la connivenza, il far finta di nulla e morire lentamente, giorno dopo giorno.

Non è facile, non è facile per niente, e in entrambi i casi sei comunque fregato: nel primo caso dagli altri, nel secondo dalla tua coscienza, ammesso che tu ne abbia una. 

Il problema dei pesci è che non sanno che se saltassero tutti insieme la rete si romperebbe e loro sarebbero liberi.
Però i pesci saltano ognuno in maniera diversa, e la rete tiene.

Questo, forse, è il succo della "questione meridionale".

mercoledì 19 giugno 2013

LXXXVIII - L'angolo della poesia - 4

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono e ora si intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

(Eugenio Montale, "Ossi di seppia") 

venerdì 14 giugno 2013

LXXXVII - Un film triste

Collega A: "Ho visto "Qualunquemente", di Antonio Albanese, fa ridere!"
Io: "Sì, fa ridere, però... se sei calabrese è triste"
Collega B, con sguardo assassino: "Anche se non sei calabrese"

Touchè. Toccato nella calabresità. Biascico qualcosa in giustificazione, ma il motore ormai è andato fuori giri.

Il ragionamento è: credo che i calabresi siano superuomini in grado di capire ciò che gli altri non sono in grado di capire? E' così curioso che uno nato al nord Italia possa capire che "Qualunquemente" è un film che mette un lenzuolo di tristezza sulla tua giornata?

No, in realtà non lo è, pensandoci bene.

E allora cos'è che rende così netta nella mia mente la linea di demarcazione tra il "volk" calabro - "i ggenti" potremmo definirlo -  e il resto dell'Italia? 

Conoscenza del posto? Forse.
Isola linguistica nella quale sono vissuto? Anche.
Piccola storia di emigrazione? Potrebbe.

D'un tratto, sembravo aver perso di vista il genere di cose che poi in realtà penso, come ad esempio che al di là della provenienza le persone sono comunque intelligenti, simpatiche eccetera.

Faccio un esempio pratico: io agli Europei tifo contro Francia e Germania, ma credo di avere più di un debito verso Marie Curie dal lato scientifico e verso l'inventore dei pretzel dall'altra, peraltro.

Forse però, il vero problema è essere italiani, vivere in questa realtà dove ci si divide in guelfi e ghibellini, e poi in guelfi bianchi e guelfi neri. Ci mancherebbe che ci si dividesse anche in guelfi bianco chiaro e i guelfi bianco sporco. Non siamo razzisti con gli stranieri: solo con gli altri italiani. E' inconscio e paradossale.

Ad ogni modo, non voglio menare troppo il torrone. Chiudendo il discorso, "Qualunquemente" è un film abbastanza triste. Non prendetelo solo per ridere, che se no oltre ai meridionali anche quelli del nord si incazzano. Pensateci. 

giovedì 13 giugno 2013

LXXXVI - Trediciseinovantanove

Trediciseinovantanove è un ragazzino che segue la sua squadra di calcio, che inspiegabilmente quell'anno, in quei giorni, si trova quarta in classifica a pari merito col Lecce, quando le prime quattro andavano in serie A. Oggi si farebbero i playoff, e chissà come finirebbe.

Trediciseinovantanove è il signore, fila sotto di me nel settore ospiti di Torino, che piange sul gol dell'1-1 di Ferrante per il Toro, e che ride con un sorriso a tredici-sei-novantanove denti quando l'arbitro fischia la fine di una partita storica.

Trediciseinovantanove è uno che mostra una calzatura fuori dal suv, dopo la partita, gridando "LA SCARPA DI BONOMIIII!"

Trediciseinovantanove è quello con la zolla in mano, giuro.

Trediciseinovantanove è elezioni, c'erano le elezioni, quel giorno. E dopo la partita si andava a votare.

Trediciseinovantanove è la maglietta che ancora mi ricordo di un ragazzo sui vent'anni: "A mAronnA mi ndi iutA" (che la Madonna ci aiuti) e un'altra, più profana: "cu non voli mi sciorbA" (chi non vuole, che perda la vista).

Trediciseinovantanove è  - sportivamente parlando - il giorno più bello della mia vita.

Tredici sei novantanove, stadio "Delle Alpi" di Torino. 2 gol di Cozza e Martino e in un clima di festa con gli ex gemellati del Torino, la Reggina andava in serie A. Prima volta in ottantacinque anni.

lunedì 10 giugno 2013

LXXXV - Il coraggio di perdere





Ho visto la foto di Alemanno dopo le elezioni.


Era tra le braccia di qualcuno, probabilmente un consigliere, un amico, o qualcosa del genere.
Al di là dell'opinione politica opposta alla sua, è bello vedere che qualche volta qualcuno capisce di aver perso, tra le scuse improbabili e i mille trionfalismi al contrario dei suoi stessi galoppini.

Ho visto l'essere umano, e degli umani bisogna avere pietà.

In un tempo dove stiamo lentamente ma inesorabilmente perdendo Mandela - ed è una gran perdita - è un buon segnale.

venerdì 7 giugno 2013

LXXXIV - Orti

Mi è capitato di passare con la bici agli orti. Negli orti, ovviamente, ci sono i pensionati che coltivano.

E' piacevole vedere come lavorino la terra, si impara il mestiere. Può essere anche un bel paragone, se impostiamo la proporzione

Studente : Conoscenza = Insalata : Acqua

Certo, con le insalate l'unico motivo di urlare è perchè le trovi un pò passatelle e non le puoi mangiare, ma ad avere due conigli il problema si risolve in fretta. Il punto è un altro. Il mio comune di residenza fa selezione: spiego.

E' assolutamente impossibile portare l'acqua dal canale all'orto attraverso tubi, il dislivello è troppo. Gli orti, oltretutto, non sono collegati in nessun modo al canale se non con delle pompe vecchio modello (meccanismo del cavatappi, per capirci) che vanno tirate su e giù e l'acqua scende a riempire ciò che ci metti sotto: innaffiatoi, secchi e similari.

Posto che la terra degli orti è praticamente sabbia (che per i non pratici assorbe in fretta e sterilmente ogni liquido tu gli vada a proporre) c'è bisogno di una quantità abominevole di acqua, che il pensionato deve trasportare al suo orticello in più e più viaggi. Di qui il fatto che io pensi che il comune faccia selezione: solo i pensionati più in forma reggono il ritmo delle sabbie fertili, gli altri cedono e schiantano al suolo in un rumore di ponti dentari rotti e vene prearteriosclerotiche sballottanti.

Diversamente, davanti all'orto potete udire questa frase. Giuro, l'ho sentita davvero:

Pensionato: Vado al supermercato
Pensionata che era lì con lui: Va bene, allora prendi un pò d'insalata.

La loro insalata, di un colore giallo innaturale per una lattuga, guardava sorridendo. 

venerdì 31 maggio 2013

LXXXIII - Alle volte basta poco (Articolo retrattile)

So che non dovrei ancora parlare, che è la fine dell'anno, e tutte quelle belle cose che mi riprometto sempre di non dire fino alla fine. In pochi giorni può ancora succedere di tutto.

Però quest'anno, non lo so. E' andata davvero discretamente.
Alle volte basta poco: colleghi simpatici (o anche solo umani), un pò di fiducia, un pò di comprensione. Forse gli inglesi lo chiamerebbero "human touch". Comunque si chiami, segna un netto distacco con gli altri anni a fare questo lavoro. Forse solo i simpatici pazzoidi dell'anno passato possono tentare di tenere il passo, ma nemmeno.

Esperienza? Può essere, ma da sola non basta. Ci vuole una serie di convergenze e contingenze tali che tutto vada bene. E forse bisogna metterci anche un pizzichino d'anima, il che non guasta mai coi piccoli biondi che ho avuto (usare con prudenza, please, se no si diventa appiccicosi come un cuore di maiale; sì, è appiccicoso).  

E poi vabbè, è chiaro, ogni anno ci vuol fortuna.

Ma questo è evidente, che te lo dico a fà?

Succedesse qualcosa, mi riprometto di ritrarre quest'articolo dalle pubblicazioni del blog per sostituirlo con, non so, un video di "Cuba" dei Gibson Brothers.

mercoledì 29 maggio 2013

LXXXII - Angolo della poesia - 3

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


(E. Montale, "Ossi di seppia")

lunedì 27 maggio 2013

LXXXI - Nobody cares

Stavo guardando i risultati delle elezioni. Due dati sembrano pressochè certi: il primo è che ha vinto la sinistra - quando non c'è da amministrare la Nazione la sinistra vince sempre - e il dato delle astensioni è sconvolgentemente alto.

Punte del 20-30% in meno in paesi dove la partecipazione politica era comunque alta significano una cosa sola: si vince sulla disperazione della gente.

L'effetto-Grillo forse è passato. Il voto a favore della diaria è stato, almeno per me, una delle più grosse delusioni politiche della mia vita. E' inutile fare i diversi: Μια Φάτσα, μια Ράτσα.

La gente  - ancora - non vota più Berlusconi, non riesce a votare la sinistra che s'è agganciata a lui e non riesce ad eleggere un Presidente della Repubblica votato "per acclamazione" e non riesce più nemmeno a votare Grillo, e se ci pensiamo è un record. Roba che se si fosse ripresentato Oscar Giannino sarebbe stato capacissimo di vincere.  

In tutto questo, ne sono certo, mentre le banche prosperano e le industrie vengono acquistate dalle mafie a prezzo di saldo, ci saranno i soliti tromboni fuori tono che parleranno di grandi vittorie, da una parte e dall'altra. Ne parlava anche un certo re dell'Epiro.

Si chiamava Pirro.


sabato 25 maggio 2013

LXXX - Quando è troppo

Domani si giocherà la finale di coppa Italia.

La finale si giocherà allo stadio Olimpico, come sempre. Anche se si giocasse  - per dire - Sampdoria-Palermo sarebbe comunque là. Finale unica, senza ritorno. In settimana sono successe due cose:

1) I tifosi della Roma hanno esposto uno striscione molto eloquente: "26-5 : vincete o scappate".
2) I tifosi della Lazio, per non essere da meno, hanno inviato sms minatori sui cellulari dei giocatori biancazzurri.

Sarò retrogrado, sarà che non sono romano, ma io proprio tutto questo non lo capisco.

1) Perchè mai dovrebbero scappare?
2) Come fanno i tifosi della Lazio ad avere i numeri di telefono dei giocatori?

Che poi io sono più che a favore della partita vissuta in maniera "calda": va bene il coro di sfottò, lo striscione ironico, la coreografia, ma io non so davvero se abbia senso giocare se qualcuno ci deve rimettere la salute o le penne.

è troppo.

giovedì 23 maggio 2013

LXXIX - 21 anni fa

Qui

Vivono per sempre

Gli occhi che furono chiusi alla luce

Perchè tutti

Li avessero aperti

Per sempre

Alla luce




(G.Ungaretti, "Per i morti della Resistenza")







Dedicata a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. 

martedì 21 maggio 2013

LXXVIII - Almeno il 5%, se non di più

Quello che è successo oggi credo sia una bella vergogna per l'umanità. Un attivista anti-gay, tale Dominique Venner, si è tolto la vita sparandosi all'interno della cattedrale di Notre-Dame, a Parigi.

Al contrario del pazzoide norvegese Breivik, almeno lui ha avuto il "buonsenso" di non scatenare la sua ira contro delle persone che non c'entravano niente, ma solo contro sè stesso. L'articolo letto parla di 1500 persone che in quel momento erano dentro la chiesa.

Immagino che scena, che fracasso, gente che corre. Riesco a visualizzare persino la paura di un poverino che si trova là dentro, dove tutto dovrebbe essere calmo e tranquillo, e invece si trova con questo colpo di arma da fuoco. Da cristiano mi sento quasi offeso da chi si toglie la vita là dove col battesimo, la si dà.

Di norma non giudico le idee, e quindi non lo farò. Per me però risulta almeno curioso pensare che ci sia qualcuno che ce l'ha coi gay.
Puoi dire che non ti piacciono certe cose, e pensare che non avrai mai rapporti omosessuali, come la penso io. Esiste però una linea, ed è quella della libertà di pensiero. 

Faccio sempre l'esempio della cioccolata: se a molti piace, sicuramente a qualcun altro non piacerà. Il 5% della popolazione ha avuto almeno un rapporto con persone dello stesso sesso. Contare fino a 20 conoscenti: uno di loro è omosessuale. E basta guardare facebook per capire chi è per favore, eh?

Quello dei gay è un tema complesso, e credo che andrebbe affrontato con molta calma.

Per il momento basta così.  


mercoledì 15 maggio 2013

LXXVII - Il voto, qualche mese dopo

Leonardo da Vinci diceva che bisogna staccarsi un pò dalla propria opera per poi vederla meglio, e il buon Leonardo questa volta ha ragione.

Votare non è un atto granchè artistico, è una crocetta. Però è una crocetta che vale parecchio.

Vediamo cosa è successo dopo, anche se a farlo mi sento un pò come Gordon Ramsay quando torna a trovare i ristoratori che ha insult... aiutato.

In ordine:

-Il pd. E' il monumento di tutti i piccioni. Ha provato ad imbrigliare i 5 stelle, ma si è preso il due di picche. Poi ci ha provato col pdl, e il pdl ci sta con tutti. In mezzo, un bel pò di fallimenti, tra cui anche due sulla presidenza della Repubblica. Sospetto che nel pantheon del partito democratico ci sia anche Toto Cutugno, l'eterno secondo.

-Il pdl. Ha giocato in difesa e ha fatto quello che doveva fare. Ha promesso boiate per prendere i voti, in contropiede si è preso il governo, un bel pò di poltrone e una palata di sottosegretari, con potere contrattuale incluso nel prezzo.

-Il movimento 5 stelle: si dice che il passero fosse il primo di tutti gli uccelli a scegliere il canto. Però era troppo schizzinoso, e non ne volle nemmeno uno, di quelli melodiosi che oggi hanno gli usignoli. L'ultimo, quello che dovette prendersi per forza, era quello stridulo "cip" che fanno i passeri, ed è proprio per quello che i passeri oggi sono gli uccelli col canto più brutto e insignificante di tutti.
Il parallelo fatelo voi, ficcandoci dentro anche la gente che si tiene la diaria.

-Sel. Forse quelli che ci hanno fatto la figura migliore. Voltagabbana su Rodotà, ma almeno hanno cercato di favorire un minimo di mediazione tra tutti. Con nemmeno il 4% hanno eletto una presidente della Camera che piace a tutti (o quasi). Sono dei geni della politica.

-Scelta civica. Quello che ti aspetti, stanno nel mezzo come la vecchia DC, solo con meno potere. Monti è passato da eroe a "quello che ha messo l'Imu". Berlusconi ha ragione, l'Italia è ingovernabile.

-Rivoluzione civile. E sali, sali, Ingroia s'è ritrovato ad Aosta. Troppo avventato, andava studiata meglio.

martedì 14 maggio 2013

LXXVI - Un gran bel libro da leggere (2)

Gli incontri migliori succedono spesso per caso.

Ero in vacanza. Agatha Christie, trita e sempre uguale a sè stessa, languiva nella tasca inferiore del mio zaino. I miei piani di leggere un suo libro ad estate stavano fallendo sin da allora, e stavo capendo per quale ragione non entrasse nella storia della letteratura, cosa che mi chiedevo fino a non molto tempo prima.

Vicino ai biscotti appena fatti, in un appiccicoso pomeriggio estivo con vicino un divano di finta pelle rossa, le mie mani in cerca di cose nuove da leggere si allungano: nella destra, il biscotto, nella sinistra questo libricino nero con un bellissimo quadro in copertina. Chissà che ci troverà mai mia zia in questa roba, mi chiedo.

Leggo la prima pagina, e i miei pregiudizi verso gli autori russi d'improvviso saltano in aria: Nikolaj Vasil'evic Gogol' sa scrivere, eccome: la prima parte de "La Prospettiva Nev'skij" è uno di quei pezzi di letteratura da strappare il foglio e incorniciarlo in camera, e il resto non è da meno.


Per chi non l'avesse capito, il libro in questione è "Racconti di Pietroburgo", un libro che mi ha fatto sentire al freddo della Russia anche nei pomeriggi agostani della Calabria ionica.

"Il naso", "il cappotto", "il ritratto" e soprattutto "memorie d'un pazzo" sono gli altri racconti, incredibilmente moderni. Ironico quanto basta, freddo di sentimenti taglienti, caldo delle passioni come il fuoco che si accende per riscaldarsi, Gogol' ti porta per mano al punto e ti fa vedere la scena. 

Se anche voi avete caldo d'estate, tuffatevi nella grande Russia del 1800. Da qui è partito il mio viaggio che poi è proseguito con le "Anime morte" e "Taras' Bul'ba".
Però questa è un'altra storia, e la racconteremo magari un'altra volta.

domenica 12 maggio 2013

LXXV - L'utonto medio di google

Stasera stavo cercando con google "come ricavare un logo da una foto". Mi piace trafficare con photoshop.

Avendo il suggerimento delle ricerche attivato, ho cominciato a scrivere la prima parola, che era "come".
Immediatamente, i primi suggerimenti che mi arrivano sono:

-Come scaricare musica
-Come vincere a ruzzle

Divertito dal giochino, mi invento qualche altro verbo, vediamo se il motore di ricerca mi dà soddisfazioni.

Con "diventare", ad esempio, viene fuori:

-Diventare hacker
-Diventare imprenditore
-Diventare ricchi
-Diventare insegnante (questa immagino che sia uno scherzo di google ai miei danni, credo sia vero ciò che dico nel post precedente, a questo punto)

Proviamo con "evitare":

-Evitare pagamento whatsapp

Con "vivere" esce invece:

-Vivere e viaggiare
-Vivere in Australia

Con "avere":

-Avere vent'anni
-Avere sempre freddo

Di qui, la mia analisi dell'utente medio di Google.

Svolgimento:

L'utente medio di google (d'ora in avanti u.m.d.g.) è generalmente un disoccupato di minimo minimo una cinquantina d'anni, che sente sempre freddo perchè soffre di circolazione. Gli piace ascoltare musica ma non molto pagarla, e a quanto pare gli piace molto sentirla sul telefonino, dato che ci gioca anche a ruzzle (e vuole anche vincere). L'obiettivo dell'u.m.d.g. è fare la bella vita diventando immediatamente ricco imbrogliando facendo l'hacker o anche in maniera legale - va bene persino fare l'imprenditore - ma, nel caso non ci riuscisse, è disposto persino a fare l'insegnante dato che nella cultura dell'u.m.d.g. l'insegnante non fa una mazza e prende una valanga di soldi.

U.m.d.g., hai tutto il mio disprezzo, anzi: ti dirò di più.

Ti meriti la grande coalizione.

sabato 11 maggio 2013

LXXIV - Dimmi cosa penso

Ho letto un articolo che mi ha piuttosto turbato.

Secondo questo pezzo, Google avrebbe trovato il modo di controllare il pensiero espresso nella e-mail che stai mandando con gmail e avvisarti che "potrebbe procurarti problemi". Una specie di grillo parlante digitale, diciamo.

Qui potrei aprire una disamina lunga mesi, però la mia breve considerazione è la seguente: già di per sè non possiamo fare sempre quello che vogliamo. Per quale ragione dovremmo mai accettare d'essere controllati ANCHE da google (più di quanto non ci controlli già)?

Però forse la domanda era da porre in cinese.

giovedì 9 maggio 2013

LXXIII - La città lombarda di Verona





I resoconti dei viaggi-distruzione, come c'era scritto sul diario di una mia conoscente, sono sempre difficili. Non sono Goethe, ma ci provo. 


Vi sorprenderò, lettori. Nonostante l'aspra rivalità calcistica con Reggio, lungi da me voler parlare male della bella città "lombarda" come qualcuno ha detto. Dios mio.

Certo, la guida che abbiamo trovato aveva un temperamento un pò dittatoriale, ma chi non conosce la realtà dove lavoriamo non può immaginare a cosa si vada incontro.
E' come quelli che dicono "lavori solo 18 ore". Sè, fattele te diciotto ore come le mie, poi ne riparliamo.

Ad ogni modo, la città dell'Arena è tenuta bene, tanta storia. Questo è un altro punto a favore della mia teoria della proporzionalità inversa tra bellezza del luogo e carattere degli abitanti.

Sirmione. Soprattutto Sirmione è davvero un bel posto. Un sole meraviglioso, tanto verde, una città costruita su una bellissima isoletta che si stende sul lago di Garda, con due milioni di macchinoni NCC (noleggio con conducente) che passavano per le strade larghe un metro e mezzo della cittadina al confine col Veneto. Del resto, se è bello, non è bello solo per me, c'è da dire.

Segnalo inoltre che, essendo pieno di tedeschi e russi, un cedro costava sei (6) euro e la macchina dalla cilindrata più scarsina da quelle parti è il 1.8. Per la fredda cronaca, noi avevamo un autobus, quindi come cilindrata eravamo sopra (tiè).

Ogni viaggio, però, ti porta dentro qualcosa. Forse anche un pò di nervosismo (hai responsabilità, non ci nascondiamo dietro un dito), ma sicuramente aumenta la tua maturità, la tua pazienza, il riuscire ad apprezzare le cose anche più piccole e nascoste. E un bel panorama del lago mentre sei su una panchina ti ripaga del lavoro.

E forse sono queste, le cose che vanno apprezzate, chissà.




lunedì 6 maggio 2013

LXXII - Quel grandissimo galantuomo di Giulio Andreotti

Ammetto la mia ignoranza riguardo massoneria, P2, piano di rinascita democratica e quant'altro.
Siccome non sapevo molto io, suppongo che nemmeno gli altri sappiano granchè.

Ad ogni modo, la massoneria è semplicemente un'associazione, di per sè legale, nella quale i soci si confrontano su vari temi. Tipo il club dei miliardari di Zio Paperone, ma più reale.

La massoneria deviata è un'altra cosa. La Propaganda 2, detta P2 (poi P3 e P4) è stata un'associazione che ha convogliato dentro un pò tutto il gotha della politica italiana allo scopo di controllare l'Italia. Sembra una barzelletta, ma è andata veramente così.

Fa impressione leggere i componenti di questa simpatica loggia: Berlusconi in primis, poi Maurizio Costanzo, persino Alighiero Noschese e Claudio Villa. Avevano capito che il potere stava nell'affiliare anche personaggi della cultura popolare, e soprattutto del controllo totale dei politici e dei media.

Fa ancora più impressione, proprio per questo, leggere il piano di rinascita democratica. Cos'è? Un compendio di 53 punti, scritto da Licio Gelli, pistoiese capo della loggia massonica, da attuare a breve o a lungo termine, i cui punti principali si possono vedere qui. Vi consiglio davvero caldamente di leggere, rimarrete stupiti.

Per la precisione, alla P2 sono stati ricondotti: la strage dell'Italicus, la strage di Bologna, lo scandalo del Banco Ambrosiano, l'assassinio di Roberto Calvi, l'ipotetico assassinio di Albino Luciani (ovvero Papa Giovanni Paolo I), il depistaggio sul rapimento di Aldo Moro, l'assassinio di Carmine Pecorelli e alcune affiliazioni con lo scandalo di Tangentopoli.

Andreotti fu molto, molto amico di Licio Gelli, e fu accusato di essere addirittura il capo "in pectore" della P2, oltre che di un'altra loggia segreta chiamata "L'Anello", composta da agenti dei servizi segreti deviati, tramite tra la P2 di Gelli e Gladio, loggia facente capo a quell'altro galantuomo di Cossiga.

Da credente, un "Eterno Riposo" per la sua anima persa nei palazzi.

E di più, Dio mi perdoni, proprio non me la sento.

domenica 5 maggio 2013

LXXI - Enrico Letta

Non può starmi antipatico, Enrico Letta. Eppure potrebbe, come no?

Tra la pur bella Pisa e Livorno io ho sempre scelto la seconda. E lui è pisano.
E' nipote di Gianni Letta, mentore del pornonano. La famiglia non l'aiuta.
E' nel pd. No, vabbè, il pd non è portatore di antipatia, solo un pò di rabbia o pena, alle volte.

Eppure quest'omuncolo con la faccia da pediatra - come dice la Littizzetto - mi piace.
Ha un modo di parlare per il quale pare fermamente convinto che tutto andrà bene anche se gli litigano dietro ogni due secondi e mezzo sugli argomenti più idioti ed in Europa - sono convinto - ci guardano come se fossimo un manicomio di 60 milioni di persone (e come dar loro torto, peraltro)?

Non lo so, forse è vera la storia secondo la quale l'Italia, quando tutto sembra perduto, tira fuori il meglio e comincia a lavorare bene.

Diciamo che lo spero, più che altro.

Buon lavoro, doc. 

venerdì 3 maggio 2013

LXX - Perchè, perchè / la domenica mi lasci sempre sola?

Urla, sfottò, interi minuti di conversazione: ogni tanto mi chiedo cosa ci trovi la gente nel calcio. Mi guardo in giro, e la risposta è che proprio non lo so.

Curioso, per essere uno a cui piace molto il calcio, vero?

Qualche studioso parla di "metafora dell'atto sessuale". Però sinceramente io fatico a vedere qualcosa del genere in un autogol, in un poker di Lewandowski, nel gol di Rigoni al 90°.

Considerando poi queste come metafore, allora immagino che a questo punto anche tagliare i rami degli alberi, riempire un pollo, cuocere dei fusilli, qualunque cosa possa essere letta come una metafora del genere. No, non è così. E smettetela di provare a trovare metafore sessuali per le cose che ho scritto, grazie.

E allora, perchè il calcio? Perchè fa attaccare così tanto la gente al punto da essere disperata dopo una sconfitta della quale non viene in tasca proprio niente?
Io ci ho pensato, e una motivazione me la sono data.

Nel medioevo avevamo le guerre tra città per il predominio locale (Firenze-Arezzo, Siena-Firenze, Pisa-resto del mondo). Poi, non bastando le guerre tra città siamo arrivati alle guerre tra nazioni, di cui ancora oggi fortunatamente ci ricordiamo per evitarle. Italia e Germania-resto del pianeta, Italia contro Germania ecc.

Non somiglia un pò a qualcosa?

Forse che nei campionati nazionali ancora non si odiano ancora Fiorentina e Siena? E nei mondiali non festeggiamo come dei pazzi dopo aver battuto Germania in semifinale e Francia in finale?

La mia teoria è che sia una componente di aggressività dell'uomo che è sempre esistita, e che quindi in qualche modo vada sfogata. Ieri con le guerre, oggi con le partite. Un Genoa-Sampdoria di oggi ricorda tanto un guelfi-ghibellini, senza arrivare ai guelfi bianchi-guelfi neri che non è il caso.

Non so se vederla come un avanzamento della nostra civiltà (non ci sgozziamo più per futili motivi) o come un indice di bassezza (gente che sporadicamente si ammazza di botte per dei milionari mercenari in pantaloncini corti). Il dubbio mi rimarrà, temo.

L'antidoto è sempre quello, ad ogni modo. Ogni volta che vi viene la tristezza per una sconfitta calcistica, ammesso che amiate il calcio, pensate che domattina la sveglia suonerà comunque per voi.

Brutale, forse, ma terapeutico.
 

giovedì 2 maggio 2013

LXIX - Un gran bel libro da leggere

Prendete un frullatore e buttateci dentro un pò di gocce di calmante, duecento grammi di follia pura e un gran bell'alone di mistero. Poi andate a New York e versate il composto un pò sul marciapiede, un pò sui muri delle case, e il resto nell'Hudson. Questa è la "Trilogia di New York" di Paul Auster, e io non so proprio definirlo meglio.

Tre casi appassionanti, cervellotici, quasi da malattia mentale. Un libro che riesce a trasportare dalla parte più oscura e allucinante della mente fino al chiaro, al "plein air" di una mattina di sole newyorkese, con l'odore di muffin e caffè bollente venduto per strada in quella sorta di bicchieroni buoni solo per la coca cola in aeroporto.

Un libro che ti trasporta, che tu lo voglia oppure no, in un'atmosfera dove non si capisce quanto ci sia di vero e quanto di inventato. Quanto Auster veda realmente dalla finestra e quanto sia frutto della sua fantasia. Un puzzle che è anche un bel ritratto dell'America e delle sue fissazioni, manie, forse anche seminfermità mentali quotidiane.

Leggetelo e sappiatemi dire.


lunedì 29 aprile 2013

LXVIII - Paint it, black

Si chiama Preiti, è di Rosarno, nemmeno 50 km dalla mia città natale.

Non vede il figlio da agosto, è stato licenziato da un impresa edile, ed ha cominciato a giocare a videopoker.

Potremmo dire che è colpa dello Stato, se quest'uomo ha sparato, ma sarebbe fin troppo semplicistico. Certo, lo Stato ti toglie il lavoro, ti legalizza il videopoker e quindi sei portato a pensare che il fatto di essere così, disperato, senza soldi e senza una meta ti possa autorizzare a sparare a dei poveretti che mantengono le loro famiglie con degli stipendi agghiaccianti nel computo ammontare/rischio. Non è così, lo sappiamo tutti.

Quello che dà fastidio è la strumentalizzazione della faccenda a scopo elettorale, come al solito, da parte di quelli che Preiti voleva uccidere: i politici. Il PDL, tanto per citarne uno, dice che deve "riflettere chi ha alimentato violenze".

Aspettate, ma il PDL non era quello che dava del "coglione" a chi votava dalla parte sbagliata? O sto sbagliando partito? Non è quello della "giustizia ad orologeria"? Dei "magistrati che sono peggio della mafia"?

Senza contare, peraltro, che abbiamo sul groppone venti anni praticamente ininterrotti del governo di questo partito, quindi un minimo di responsabilità nella crisi economica ce l'avrà anche, se nella crisi noi ci siamo e  - metti - la Germania no.

In tutto questo la vittima diventa carnefice, Preiti rappresenta la rabbia che viene repressa fin quando non si scatena, e allora sono guai. Io non giro chissà quanto, ma al bar, ogni mattina, vedo tanti possibili Preiti gironzolare, leggere la Gazzetta, passare le ore tutte uguali, un giorno dopo l'altro, un anno dopo l'altro.

Non so perchè, sarà il tempo brutto, ma a breve la vedo molto, molto nera.

sabato 20 aprile 2013

LXVII - Slight return

Che figura.

Ma non solo il pd. Certo, il pd ha fatto la figura peggiore di tutti, ma anche gli altri si sono dati da fare. Analizziamo e rivediamo questi travagliati giorni.

Primo scrutinio, il prode Bersani propone una lista di nomi a Silvio. Lui sceglie Marini, e Marini non viene eletto. Marini la prende bene, vomita malanove in aquilano e si ritira. I cinque stelle e Sel votano Rodotà.

Successivamente, il pd propone Prodi, votato all'unanimità dall'assemblea tra applausi, ricchi premi e cotillons, qualcuno vorrebbe anche proporlo al posto di Bergoglio, ma finisce là. Sel dice "Noi ci abbiamo sempre creduto!" e vota Prodi. Il pornonano, serio come sempre dice "e io non gioco più" e non va nemmeno a votare scheda bianca. Compaiono magliette "il diavolo veste Prodi" e militanti di destra continuano ad affettare mortadelle in piazza nell'ilarità generale. Monti dice "Zitti, state zitti".

Vanno a votarlo e prende 100 voti in meno del previsto. Un romano dalle ascendenze pugliesi ride sotto i baffi. Prodi la prende benissimo, e dal Mali lancia maledizioni in lingua bambara verso i Bersani fino alla settanta volte settima generazione. Sel torna dai cinque stelle dicendo "Noi abbiamo sempre creduto in Rodotà" e lo rivota. Monti dice "Zitti, state zitti".

Poi i bambini tornano da papà Giorgio e gli dicono "Abbiamo paura a dormire da soli, vieni in cameretta?". Il papà, che avrebbe voglia anche un pò di farsi una dormitina in pace, però, acconsente.

La morale? Avremo probabilmente un 94enne a fare il Presidente della Repubblica e tutto continuerà ad essere come prima.

Poi dici "la gente vota Grillo". 



giovedì 18 aprile 2013

LXVI - Come restare allegri nonostante tutto

Non uscire col ministro senza portafoglio
Perché il conto poi pagar ti fa

Se al presidente ha fatto male un dente
Passa il potere al vicepresidente
E se anche il vicepresidente ha male a un dente
Avanti il prossimo, e avrà la presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance
Dance dance dance, boogie presidance
Dance dance dance dance, dancin' presidance
Dance dance dance, boogie presidance

Balla il ministro insieme al portaborse
Balla il garante con la sua privacy
E il cancelliere tira il cancellino
Scancella la tristezza e va a bailar la presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance

Me gusta mucho la par condicio
Voglio un inciucio con un muchacho
O francia o spagna purché se magna
E dopo el ballottaggio ballottiam la presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance

Non uscire col ministro senza portafoglio
Perché il conto poi pagar ti fa
E se ti scappa di andare al gabinetto
Chiedi al capo gabinetto che con te poi ballerà la presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance

Balla il senato e balla il senatore
Ma quello a vita balla un po' di più
E i deputati, 'sti figli deputati
Si votano l'aumento
Si assentano in seicento
E todo el parlamiento va a bailar la presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance

Rit. Dance dance dance dance, dancin' presidance

("Presidance" - Elio e le Storie Tese)

Per ascoltarla, QUI.

giovedì 11 aprile 2013

LXV - 000

Ho letto ZeroZeroZero, il libro nuovo di Roberto Saviano.

444 pagine, vanno via correndo. Mi ero ripromesso di leggerlo dopo i libri che stavo leggendo, ma non ce l'ho fatta. Perdonami, Bill Bryson.

In questo libro Saviano parla di cocaina. 000 è la farina più pura che c'è, quella per i dolci. Saviano sostiene che il mondo sia impastato con questa farina, perchè il mondo ha bisogno di superlavoratori, e il superlavoratore ha bisogno di coca, per rendere.

Al di là delle cose spaventose, dei soldi che vengono pesati e non contati perchè se no non si riuscirebbe a contare in fretta, delle torture orribili di messicani che t'ammazzano come i bambini fanno con le formiche sui selciati, delle partite di polvere bianca nascosta nella pancia della gente, dei cani, della coca liquida che impregna gli abiti della gente e che poi viene risintetizzata in laboratorio, beh...

Al di là di questo c'è Saviano. Un libro nero, molto personale e perciò cupo. Sente ogni singolo giorno di prigionia (non metto nemmeno le virgolette, quello è), e gli pesa essere prigioniero di sè stesso. Collezionista di soffitti, si definisce.

Tra le tante cose che mi hanno colpito, secondo una statistica 1 su 25, almeno una volta nella vita, ha fatto uso di cocaina. Il 4% della popolazione mondiale. Pare poco? Prendete i vostri amici di facebook e vedete quanto viene fuori, rimarrete sorpresi.

Un bel libro, forse meno potente di "Gomorra", che era comunque una novità. Per lunghi tratti sembra di sentire la voce di Saviano che spiega.

Unico consiglio: se siete depressi, meglio se non lo leggete. Il perchè è facilmente intuibile. 

mercoledì 10 aprile 2013

LXIV - Idiozie di provincia (nomination per lo Zangreo d'Oro)

Lo zangreo, in dialetto, è l'urzo.
Chiaro no?

L'urzo, sempre in dialetto, è quello che piglieresti a schiaffi a due a due finchè non diventano dispari. Maleducato, indisponente, incivile, in italiano, e oggi vi voglio raccontare una storia che va a concorrere per l'immaginario concorso dello Zangreo d'Oro.

Ogni riferimento a persone, fatte, ciclisti e paesi realmente esistenti è da considerarsi casuale.

"Un bel giorno, il ciclista X. decide di andare, data la bella giornata, a farsi un giretto in un vicino paesino.

Si ricorda, d'improvviso, di avere da pagare un conto in tabaccheria, e si ricorda di averne vista una, lungo la strada. Si reca, quindi, in questa tabaccheria.

Sapendo di avere una fortuna sfacciata, vede un signore baffuto fuori dal bar, e non volendo legare la bicicletta chiede "Scusi, non è che mi può dare un'occhiata alla bici?"

Il gentile signore, con nero cipiglio fa "Sì, così poi se te la rubano è colpa mia? Ma pensa te"

X., abituato ad avere a che fare con ignoranze di quel genere fa "Oh, guardi che le ho solo chiesto un favore, eh?"

Quant'è bella gentilezza
Che mi sfugge, tuttavia
Chi vuol essere urzo, sia
Di scortesia c'è la certezza!



lunedì 8 aprile 2013

LXIII - La primavera tarda ad arrivare

Dalla pioggia viene fuori un senso di malinconia, fuori da questa finestra.

Ma non è solo malinconia da meteo, è anche malinconia da attualità. E manco puoi uscire, perchè la primavera tarda ad arrivare.

Guardi i giornali, e in prima pagina dietro alla Thatcher trovi l'ennesima storiaccia politica con PD di qua, PDL di là e 5 Stelle che ostruiscono. L'Italia è bellissima: nel momento in cui pensi "Ooooh, meno male che non c'è più il bipolarismo" ti fanno cadere nuovamente gli zebedei a piano strada.

Oltretutto, passata la politica uno dice "Dai, riprendiamoci con qualche notizia calcistica, andiamo sul frivolo".

L'inferno in terra.

Montolivo che non capisce proprio perchè lo fischino (eri capitano e sei andato via a parametro zero, non è che magari è quello? Che dici Ricky?)

Galliani che litiga con dei simpaticissimi fiorentini che avevano la maschera di Zio Fester, e Renzi che interviene per sedare la rissa.

Moratti che dice che non crede più alla buona fede del campionato, ma non vede che Ranocchia al posto dei piedi ha due ferri da stiro, e che l'Inter in difesa per prenderne 4 in casa dall'Atalanta non dev'essere certo sto bijoux.

Bonolis che dà ragione a Moratti, e il Milan che non risponde alle dichiarazioni di Moratti ma a quelle di Bonolis.

Ci manca solo che licenzino qualcuno all'Assemblea Regionale Siciliana perchè parla di raggi cosmici tutto il tempo.

Ah, no, fatto anche quello!

giovedì 4 aprile 2013

LXII - Risorse per musicisti (1)

Oggi saltabeccando da un sito all'altro ho trovato un altro sito interessante: http://www.blanksheetmusic.net

Da qui si possono stampare in maniera gratuita e illimitata pentagrammi normali o per tablature per chitarra e basso, piano, mandolino e quant'altro.

Registrandosi, è gratuito ma non è obbligatorio, si possono tenere in memoria le varie impostazioni (larghezza della pagina e tipo di pentagramma che si è scelto) ed averle a disposizione subito.

A chi suona, val la pena di farci un giretto, visto il costo dei pentagrammi...

sabato 23 marzo 2013

LXI - Risparmiasse quattro sordi

Con il simpatico amico a 15 watt in arrivo (beh, dovrebbe esserlo, hanno fatto prima a fare il Papa che a portarmi un amplificatore), cresce la voglia di nuova distorsione.

Pe risparmiasse quattro sordi - come direbbero a Roma - ho trovato un sito molto interessante. Si chiama

http://www.diystompboxes.com

Per niente ci si può scaricare lo schema dei cloni dei distorsori più famosi (boss ds-1, ad esempio, distorsione classica) e per pochi soldi puoi montare il circuito, comprando la basetta o facendola (ci sono parecchi modi, si trovano anche su youtube, basta saper usare l'acido con cognizione).

Considerando che quattro saldature e due resistenze più una scatola e un paio di jack non costeranno mai 100 euro come costa invece il pedale normale, e considerando l'uso non professionale che devo farci, direi che passarsi quattro ore a divertirsi e smadonnare dietro ai diodi zener può essere una bella idea.

Consigliato ai chitarristi grandi e piccini, possibilmente elettrotecnici in quiescenza. 


lunedì 18 marzo 2013

LX - Forse non è un piacere

Sono un sostenitore dei cinque stelle, credo che ormai si sia capito (vabbè, ratifichiamo). Però la mia testa continua a macinare: avrò fatto bene o no?

Dopo ieri, forse mi dico di no. Grillo si sta dimostrando davvero ottuso, e non pensavo fosse davvero così incapace di scendere a compromessi. Grasso contro Schifani non è nemmeno da pensare chi votare. Se l'empasse continuerà moltissimi si pentiranno di averlo votato.

Ancora più vergognoso è il fatto di minacciare l'espulsione per chi ha votato un uomo di legge. Avrei capito se avessero votato la cosa sbagliata in materia di conflitto d'interessi o del rinvio di certi processi, o comunque temi di una destra ormai al collasso morale, ma non su una cosa del genere.

Forse Grillo non ha capito che la maggioranza dei suoi voti sono arrivati dall'elettorato di sinistra stufo marcio di votare per dei fantasmi come Bersani, la Finocchiaro, Franceschini, D'Alema, Veltroni ecc. e continua a comportarsi come se fosse in guerra con tutti, e non ha manco letto Sun Tzu, se no saprebbe che la guerra va il più possibile evitata, e se proprio va fatta deve durare il meno possibile.

Democrazia, questo serve. Le idee ci sono, e una situazione del genere per essere aghi della bilancia non ci sarà più, a mio modo di vedere. Sfruttatela, o cadremo ancora prigionieri della vecchia partitocrazia, e allora sì, che non sarà più un piacere.

Ah, e i post contro la leadership forse non li censurano manco in Corea del Nord.

giovedì 14 marzo 2013

LIX - Don't believe the truth

Dicono che l'Italia sia fortemente condizionata dall'avere il Vaticano in casa. E' talmente vero, che in Italia non si può abortire nè acquistare contraccettivi. Tantomeno, poi, divorziare o separarsi.
Oltretutto, qui da noi vige il pensiero cattolico unico, ed è impossibile dare un'opinione che non sia quella approvata dalla congregazione per la dottrina della fede.

Le pena, in caso di contravvenzione, come ben sappiamo è il rogo. Ah, quanti ne ha fatti ardere in questi decenni la chiesa! Migliaia di migliaia.
Poi, lo sanno tutti e sarebbe persino inutile dirlo, i sacerdoti, avidi come sono, vengono a fregarsi i soldi di notte dalle tasche. Se nella notte sentite la serratura girare, è inutile pregare, fate solo il loro gioco.

Vi dò anche qualche succosa anticipazione: dopo Ratzinger nazista e Bergoglio collaboratore del regime dei generali, anche Wojtyla pare abbia partecipato attivamente a più e più pogrom contro gli ebrei, Montini ha dato ordine di lanciare il napalm sul Vietnam agli americani e Roncalli mangiava i bambini, come si può evincere dalla pancia, quindi non solo era cattolico, ma anche comunista, pensa tu.

Vamos vamos Argentina
vamos vamos a ganar
que esta barra quilombera
no te deja, no te deja de alentar.


martedì 12 marzo 2013

LVIII - Questa è la mia chiesa (la chiesa dov'è?)

Marzo, tempo di conclavi.

I cieli ricolmi di pioggia piangono la scomp... ah, no, Benedetto è a Castel Gandolfo, vivo e vegeto e Dio ce lo conservi almeno un altro pò. M'ha fatto specie, in un servizio televisivo di oggi, la piazza della cittadina sul lago. Vuota, mentre a San Pietro c'è sempre gente. Il centro è là.

Ho provato sollievo per Ratzinger (no, non Benedetto, Ratzinger: è diverso), io personalmente me ne sarei andato anche più lontano, ma sono scelte.

Quello che mi interessa in questo momento sarebbe non tanto eleggere UN Papa: quello che importa è uno che scombini un pò questa chiesa cattolica.
Noi cattolici, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non siamo come tante pecore idiote (gregge sì, ma pensante) a dire "oh che bello, guarda quanti abusi sui bambini!"

C'era bisogno di specificarlo? No, vero?

C'è anche gente che si vergogna a dire di esserlo, cattolico. E questo per colpa di questi atteggiamenti imbarazzanti da parte dei vescovi che si mettono di traverso quando si tratta di punire. Il che è vergognoso.

La mia idea è che la chiesa vera - l'ho forse anche scritto da qualche parte qui nel blog - dovrebbe riprendere la vera via del cattolicesimo. Gesù dice di regalare tutto e andare con lui, e così dovrebbe essere.
E' chiaro che poi la gente, vedendo dei cardinali che pesano 100 kg pensano che tanto male poi non se la passino.

Con questo non voglio dire che la chiesa debba essere fatta di gente estremamente povera. Dico solo che non puoi predicare povertà se alzi un ostensorio d'oro. Poi io sarò un estremista, ma questo è il mio pensiero.

Non entro nelle questioni dei rapporti tra lo Ior e le varie branche della finanza mondiale, perchè rischierei la scomunica diretta e senza passare dal via, ma la mia opinione è che attualmente la chiesa sia una cosa e il messaggio cristiano sia tutto un altro.

Sinceramente, allo stato attuale preferisco credere in quello. 

martedì 5 marzo 2013

LVII - Incipit

"Ah scrivi?"
"Sì, scrivo"
"E che scrivi?"

Qui c'è la risposta. 

 

"In fondo alla strada c’è una rotonda, davanti alla rotonda c’è una bici, e sopra la bici c’è un signore. 

Il signore dai folti capelli sale e pepe attraversò così il pericoloso rondò della provinciale che porta a Castrozzo, arrivando al supermercato, l’emmecorta.

All’emmecorta ci vanno tutti, specialmente all’orario in cui ci va il signore in questione. Di ritorno dal lavoro viene comoda perché è sulla strada principale. Sul momento non ti accorgi che c’è tanta gente perché il parcheggio resta un po’ sopraelevato rispetto al piano strada, però poi scopri che non ci puoi proprio infilare la macchina, là, a patto di non andare molto molto in fondo, in uno di quei posti dove ci sono i raccoglitori con tre carrelli perché nessuno ci posteggia mai. 

Il ciclista in questione, ad ogni modo, se l’era risolta coi pali che confinavano (il perché resta da capire) un alberello. Poggiò il mezzo, lo incatenò con un lucchetto che probabilmente anche il più scarso dei ladri sarebbe riuscito ad aprire e, soddisfatta la sua sicurezza mentale, entrò nel turbine d’aria gelida dell’ipermercato.

Ipermercato non proprio, in realtà, perché di iper non c’era nulla. In realtà l’emmecorta doveva essere parecchio più grossa, ma il comune - quando c’erano quelli là - s’era rifiutato di trasformare lo spazio in una mega area commerciale, e probabilmente aveva fatto bene.

Il signore però se ne lamentava spesso. Era a favore degli industriali, uno come tanti dalle idee di destra che in Italia però sono costretti a votare la sinistra.
“Per esserci il ricco deve esserci il povero” declamava alle folle il più delle volte, cinicamente. Le folle annuivano. Spesso non erano granchè desiderose d’ascoltarlo, ma lo stavano comunque a sentire. La redistribuzione della ricchezza lo turbava poco."

LVI - Sono in fuga

Dato che l'Italia ha disperatamente bisogno di un governo, tutti parlano di politica.
Per eterno spirito di contraddizione, la finirò io: tanto, il nostro dovere l'abbiamo fatto, quindi non c'è più niente da dire. Sono in fuga.

Parliamo invece di questo bel tempo, di alzaie che si scaldano e gomme che si gonfiano, dell'allegro rito della biciclettata svuotatesta e scalapanza, salutare e consigliabile a tutti: basta decidere se andare verso nord, sud o ovest (est al momento par difficile, ma forse un giorno si potrà fare anche quello).

La bici fa bene a tutto, non ti distrugge il menisco, l'arbitro non c'è, i compagni che non te la passano nemmeno, non ti incassi le dita, non ti lascia cloro sulla pelle e vedi un sacco di posti nuovi, non rompendoti le scatole a fare sempre la stessa cosa come può succedere in palestra. Insomma, è l'attività fisica perfetta.

L'anno scorso la prima biciclettata fu a metà marzo: riuscirà il nostro eroe a ricominciare di questi tempi? Lo scoprirete solo nella prossima puntata...


venerdì 1 marzo 2013

LV - Contrappassi e contrappunti

Ho sempre criticato Berlusconi. Non è un segreto.

Davvero, non riuscivo minimamente a capire che cosa ci trovasse la gente, spesso miei amici, ottime persone, in un uomo del genere. Poi ho capito.

Berlusconi è terribilmente simpatico, se sei delle sue idee. E più ne parlano male, più ti viene voglia di votarlo. Anche il marcio contro di lui gli è a favore, è una specie di Manchester United: gli puoi tirare addosso tutto il fango che vuoi ma prima o poi quelle maglie rosse (rosse? No, vabbè, esempio sbagliato, scusate) tornano a vincere qualcosa, e tu che sei del City rosichi.

Parentesi calcistiche a parte, oggi posso capire perchè non capisco l'astio verso Grillo e i suoi.
Chi li paragona a fascisti (leggi razziali? Dove sono? E Hitler dov'è finito?), chi dice che non hanno esperienza (vero, però si organizzano, studiano: la Gelmini non sapeva niente, e anche Scilipoti non credo fosse molto meglio).
Insomma, pagheranno anche l'inesperienza, ma almeno danno prova di volersi sbattere un pò per l'Italia. Quanti lo fanno?


Poi riguardo al futuro governo stanno uscendo fuori duecentomila ipotesi: addirittura ho letto che Bersani avrebbe "convinto" dei parlamentari 5 stelle a votargli la fiducia.

Ora.

Bersani non è stato in grado di convincere la gente del suo paese a votarlo, ha perso in casa, per dire quanto possa essere convincente quest'uomo. La verità è che la colpa delle elezioni perse è solo dei democratici e di una campagna elettorale imbarazzante -rileggere il blog, please. Sono un misto tra l'Inter dei primi anni 2000 ("non vincete mai") e il Milan edizione La Coruña (come perdere un turno giá vinto).

Il fatto è principalmente che la gente, appena vede coerenza, non capisce più niente. Non si concepisce come i gruppi parlamentari possano non arrivare agli inciuci. Siamo così corrotti dalle classi politiche vecchie che appena vediamo qualcosa di diverso sbarelliamo, per usare un termine tecnico.

E quando parlo di coerenza, non parlo (solo) di Grillo. A Firenze c'è un certo Matteo Renzi, che avendo perso le primarie è ancora lì a fare il sindaco.

Merce rara. Dio ce lo conservi.


martedì 26 febbraio 2013

LIV - Due commenti sulle elezioni

Oggi faccio arrabbiare tutti. Capitemi, e se non mi capite, il tasto "indietro" è là, in alto a sinistra, e buon viaggio.

Sono contento che il centrosinistra sia davanti nei voti e nei seggi (chi mi conosce lo sa).
Sono ancora più contento che il Movimento 5 Stelle abbia vinto le elezioni, perchè diversamente non si può dire.

La mia disamina è che col 29,1% del nano non ci si governa, non di questi tempi, non con questo sistema. Lui ha preso i voti dei suoi pasdaran, gli inconvincibili, la parte dell'Italia che continuerà a votarlo sempre e comunque. Il problema è il PD. I voti dei 5 Stelle erano i loro, in massima parte.

Il PD ha, infatti, la sindrome dell'Inter dei primi anni 2000. Non vince mai. Ma lo dico con la massima benevolenza, sia chiaro. Scelte sbagliate, campagna elettorale chiusa e tendente all'inesistente (volevo andare a sentire Bersani, nemmeno sul sito del partito c'erano giorni e tappe della campagna elettorale).

Aggiungiamoci anche poca apertura al nuovo, pochissima coscienza del fatto che il battito d'ali delle farfalle, tutte insieme, fanno uno tsunami a Montecitorio e la frittatona è fatta. Diciamo che hanno letto molto, molto male la partita.

Grillo. Perchè? Protesta, sì, però anche idee. Chi dice che questo sia un movimento solo di protesta e senza proposte recuperi il programma e se lo legga, una buona volta. I tempi del V-Day sono lontani, non è più il partito dei vaffan***i.

Se sto male io e non trovo lavoro, nemmeno i parlamentari devono stare bene. Il gioco si fa duro, e non essendo così incivili da andare in parlamento a mandare la gente coi forconi, ci abbiamo mandato i loro civilissimi rappresentanti. E' la democrazia, bellezza. Dopo essersi sussati 20 anni di Silvio, mi pare il minimo.

Sono contento anche perchè questo parlamento è un messaggio di speranza per il futuro: tantissime donne, tantissimi under 40 alla camera e tanti 40enni al senato. Ci si poteva pensare? Sì. Però nessuno l'ha fatto.

Mi riservo, come tutti, di vedere cosa succederà ora, e quanto la teoria si tradurrà in pratica. E' dura, è durissima. Si entra in un ingranaggio, speriamo che lo sappiano usare bene, e a favore di tutti.

Magari col PD.

lunedì 25 febbraio 2013

LIII - Se sei di destra, meglio se non leggi

Berlusconi è al 30%. Berlusconi conosce molto bene l'Italia.


Che dire? Niente di che, solo che ho visto un asino volante nel Paese Del Bengodi. Mi pare ci fossero nei dintorni anche Cobain, Elvis, Lennon e Michael Jackson. Si mangiava carne di unicorno con contorno di manna e spezzatino di grifone e drago. Per arrivarci dovreste seguire le indicazioni che sono scritte dentro la pentola di monete d'oro che c'è alla fine dell'arcobaleno, sempre dritto dopo le coltivazioni di cavoli sotto le quali nascono i bambini.

Se avete creduto a lui, potete credere senza difficoltà anche a questo, no?









sabato 23 febbraio 2013

LII - Bucmechers

Oggi facciamo un pò di pronostici. Votazione incombente, quindi vediamo un pò chi vince.

Buttiamola lì. Grillo prende un bel pò di voti, facciamo che gli si dà un 25%.

Il Pd, non so se per fortuna o purtroppo sarà visto da molti come il male minore. Avete avuto voglia di spendere soldi per scegliervi Bersani e per me oltre il 33% non ci si arriva. Con Renzi sarebbe stata tutt'altra cosa.

L'Innominabile ha ancora qualcuno che ha il barbaro coraggio di votarlo (generalmente ottagenuari). Se sei tra coloro che lo votano e stai leggendo, sappi che a Tarragona c'è un parco divertimenti, Port Aventura, dove hanno aperto delle montagne russe paurose, si chiamano Dragon Khan. Se riesci ancora a votarlo ce la puoi fare pure con quelle. 20%.

Monti. Monti è la vera incognita. Per me non dovrebbe fare più del 12%.

Siamo al 90%. Manca un 10% che si dividono Ingroia (penso sul 6) e Fare Per Fermare Il Declino, che senza la potenza dei baffi e della laurea di Giannino per me arriverà al 4%.

Qualcuno dovesse mai giocarseli, il 70% della vincita è mio, vi dò l'IBAN.

Chi voto io?

A saperlo!!!

martedì 19 febbraio 2013

LI - Habemus Papam

Ho visto "Habemus Papam", di Moretti. E' davvero un bel film, ve lo consiglio.
Tratta con la leggerezza propria di Moretti il tema dell'umanita "dentro" il Papa.

In fondo, se ci pensiamo, il Papa non è un Santo. Ha anche lui i suoi problemi, vive una vita perfettamente normale, seppure molto occupata e pesante. E tutti a tirarlo per la tunica: accentratori di potere, uomini politici accentratori di potere, ricchi banchieri accentratori di potere.

Insomma, diciamo che è molto (ben)voluto dagli accentratori di potere, và.

In questo film a tratti surreale emerge davvero il pensiero di Moretti, e soprattutto quel grande attore che non conoscevo che è Michel Piccoli, che interpreta il Papa. 

Dopo questa visione capisco ancora meglio i pensieri di Ratzinger. Visto il periodo, assolutamente consigliato.

domenica 17 febbraio 2013

L - Un regalo ad una generazione

Era il 1996. Avevo 15 anni, e non avevo mai sentito una loro canzone.

La mia è una famiglia abbastanza tradizionalista. Siamo terroncelli, e il festival lo guardiamo. Non siamo snob.

Ad un certo punto parte un pezzo strano. Inizia con "Parcheggi abusivi, applausi abusivi". Li guardo con una faccia strana. Ma che bella canzone!

Di lì a poco avrei sentito tutti i loro album, e fu proprio grazie a Sanremo. Io spero che da domani in poi tanti 15enni com'ero io sentano la curiosità di andarli a sentire.

Grazie, Elio e le Storie Tese.

mercoledì 13 febbraio 2013

XLIX - Voi siete qui (piccolo test)

Si tratta di un piccolo sondaggio (meglio: visualizzatore di partito più vicino alle proprie opinioni politiche) molto divertente da fare.

Per chi volesse, QUESTO è il link.

martedì 12 febbraio 2013

XLVIII - Spazio rubato

Argomento del giorno, come al solito, le dimissioni di Benedetto XVI, per gli amici B16.
Sì, perchè secondo me il Papa ha fatto bene due volte. Spiego.

La prima, è che secondo la mia modesta opinione se uno non se la sente non deve fare sforzi. Fare il Papa non è facile. E' pur sempre un 80enne che va avanti e indietro per il mondo.

La seconda e più pregnante cosa è: sta togliendo spazio alla campagna elettorale. Non sentite anche le voi le orecchie più libere?
Certo, evitassero termini come "camerlengo", che sembra una ricetta veneta (es. "Risotto alla Camerlèngo") sarebbe anche meglio, ma va bene anche così.

Nel frattempo, leggo che c'è anche un orario apposta nel quale il Papa smonterà dal servizio. 28 febbraio alle 20. Alle 20, infatti il Papa teoricamente smonta dal servizio. Telegiornale, brodino davanti a Don Matteo e poi a letto. Ha pur sempre 86 anni, no?

Dubbi di tutti i tipi come sempre mi assalgono: non lo so, ma secondo voi c'è la ditta di traslochi col tizio romanaccio sotto la finestra col camion che dice "Aò, stà attento, che se ce cade sta croce er Papa se ncazza!" ? Tutto è possibile.

B16, non finirò mai di ringraziarti. Speriamo che duri.

lunedì 11 febbraio 2013

XLVII - Caro Benedetto...

Caro Benedetto, anzi, caro Joseph.

Dì la verità, tu non ce l'avevi nemmeno per ciò che tutti sappiamo di fare il Papa.
T'hanno buttato là, t'hanno eletto. All'inizio hai pensato "Ganzo! Sono Papa!", e poi hai visto che non è esattamente rose e fiori. Anzi, che è una monnezza totale.

Ti posso capire. Io sono cattolico, credo in Gesù, credo in Dio e nella filosofia cattolica, ma tutto quel marciume là sopra lo vedono anche i ciechi: i cardinali, i vescovi eccetera sono comunque uomini, non sono il Cristo, e gli uomini boiate ne fanno a volontà.

Che dirti? Niente, mi vengono un paio di dubbi. Tipo che mettano qualcuno più legato alle varie massonerie.
O che ti si voglia rinchiudere in Vaticano per farti passare la vecchiaia in un modo controllato, in una maniera che mi ricorda molto da vicino certi metodi tipici della mafia e della 'ndrangheta. Ma lo sai, io sono malvagio.

Per come la vedo io, vai via. Lasciali stare tutti quanti, loro e gli intrighi di potere che gravano su un'istituzione che deve far del bene, e non avere oro, banche o essere fonte di controllo politico. 

Sappi che penso solo bene di te. Il paragone con Celestino V darà sempre fastidio, ma tu non pensarci. Anche per rinunciare a qualcosa ci vuol coraggio.

Un ulteriore dubbio, però, te lo devo proprio dire, mi tormenta.
Non ci dormo, credimi: illuminami, fammi capire.


Non è che vuoi lasciare il posto a Silvio?!

mercoledì 6 febbraio 2013

XLII - Un servizio per voi tutti (parte 2)

Oggi la raccolta "i figli di Esopo" continua con il programma del PD.
A voi...

http://www.partitodemocratico.it/Allegati/il-programma-dei-democratici-e-dei-progressisti.pdf

Meno brillantinato del PDL, meno slogan.

Forse è questo che frega il PD. Dovrebbe essere più chiaro...

martedì 5 febbraio 2013

XLI - Un servizio per voi tutti (parte 1)

A partire da oggi, "La nuova stazione" diventa un utile strumento per dare nuova ispirazione agli scrittori di tutte le età: grandi e piccini potranno infatti leggere le fiabe che i partiti tentano di far passare come cose realizzabili nei loro programmi.

Andiamo in ordine: il primo di questi è il programma del PDL, gli altri seguiranno:

http://www.pdl.it/speciali/programma-elettorale-2013.pdf

Divertitevi!


domenica 3 febbraio 2013

XL - Extra long

Qui l'ho scritto, qui lo leggo, non vedo l'ora che finisca la campagna elettorale.

E' davvero uno strazio, lunga come il ponte di Brooklyn delle cicche, senza senso come la carta che le avvolge (sì, perchè alla fine la carta bianca della singola cicca non serve a niente, serve solo quella argentata fuori, no?)

Ho visto Monti disegnare coi bambini. Monti. Ma eri rettore della Bocconi, ma manco tu rimani serio? Che roba.

Poi vabbè, c'è Ingroia che crede d'essere Di Pietro, con qualche sgrammaticatura in meno, fortunatamenDe. C'è Bersani che continua con la politica della lucertola al sole (muoviti il meno possibile, fai meno danni possibile), quel tizio di quel partitino - Giannino forse? - che vuole fermare il declino, forse con la potenza dei suoi baffi, sospetto.

Su chisoio non mi pronuncio, sarei parziale. Crede di aver a che fare con dei boccaloni, e il problema è che forse ha anche ragione.

Grillo... mah, non si capisce quando scherza e quando fa sul serio, è come Zeman. Vorrebbe una bellissima utopia ma non può realizzarla. Però almeno una parvenza di programma ce l'ha.

Manca poco alla fine della campagna elettorale. Dito sul tasto "muto" del vostro telecomando e resistere, resistere, resistere.

mercoledì 30 gennaio 2013

XXIX - Il pacco postale

Chiaramente è a te che mi sto riferendo, Super Mario, tutta questione di interessi.

Ad esempio, manco sei stato annunciato sul sito che già ti vendono la maglia personalizzata (da 39 euro, però se andate a vedere meno di 82 non la paghi, ho fatto un controllino, non che la volessi).

Balotelli al Milan è una di quelle cose ridondanti, che non servono.
Il Milan ha già quattro attaccanti fortissimi, Niang, El Shaarawy, Pazzini e Robinho.

In difesa le cose vanno molto peggio, è piena di 40enni imbarazzanti, ma della difesa non importa a nessuno. Anche a prendere Ogbonna, difensore fortissimo, nero e italiano (ricorda niente?) del Torino... a chi importerebbe?

Finchè in Italia la gente baserà la campagna elettorale sui colpi di calciomercato - o meglio finchè certa gente voterà sulla base di questo e non dei programmi, o del vissuto - le cose andranno sempre peggio.

E' davvero ributtante vedere come per un pugno di voti si vada a ricercare nelle cose più basse, anzichè nel dire come s'immagina l'Italia. Le apologie del fascismo, l'attaccante forte, il machismo "alla mia età sono ancora un monello" (testuale).

Povero Mario (per modo di dire, pigli 4 l'anno, 'tacci tua), usato da Raiola per le percentuali sui trasferimenti e da quell'altro per qualche voto in più.

Alla fine non lo so, penso sempre d'essere molto fortunato. 

lunedì 28 gennaio 2013

XXXVIII - Utopie di metà campionato

Torno per un breve post al calcio. Il mio idolo indiscusso della panchina, Zdenek Zeman, probabilmente verrà esonerato.

Non oggi, non domani, ma io penso che perdendo la prossima finirà sbalzato dai suoi sogni d'amore verso i lupacchiotti giallorossi.

Zeman, dicevo, mi piace. Ha un modo di interpretare il calcio che è garibaldino, un attacco senza praticamente difese. E' il Pietro Micca della panchina: ti lancia anche la stampella, pur di farti male. Sapendo , beninteso, che facendolo non riuscirà più a camminare.

Cosa manca a Zeman per andare bene quest'anno? Presto detto: la soggezione.

Nello spogliatoio della Roma ci sono alcuni giocatori a cui va bene (Totti) ed altri un pò più arrogantelli che si sentono da meno se vengono accantonati per qualche partita (De Rossi, Stekelemburg).

A Pescara, in serie B, il boemo era visto come maestro assoluto del calcio, e io credo che tutti facessero ciò che lui ordinava, anche andargli a comprare le stecche di MS blu al tabacchino in centro.
Il Pescara, per essere stata una squadra di Zeman, ha fatto ottime cose anche nelle retrovie. Si diceva che il calcio del boemo fosse diventato maturo e completo per una big.

Col senno di adesso... no, forse non è vero. La Roma è piuttosto indietro rispetto ai programmi. Credo anche per colpa di cattivi difensori e giocatori che si sentono boss, vero cancro della società giallorossa.

Sul parlare del mio allenatore preferito non mi esprimo. E' molto diretto e scontroso, questo sì. Alle volte la fa fuori dal vaso, ma credo mi piaccia anche per questo. Non ha paura.

Spero rimanga ancora per molto tempo, o almeno fino a che non posso andare a Roma a vedere una partita.

Però forse è un'utopia, chi lo sa.

giovedì 24 gennaio 2013

XXXVII - Il teorema della melanzana

Oggi, uscito dal lavoro, mi sono trovato un messaggio di un bel tomo che mi ha accompagnato per anni nell'imparare ad usare Photoshop. Si può dire che se oggi so qualcosa, tutto è partito da lui, e di questo lo ringrazio.

Parlava dei tempi andati, in qualche modo in una maniera nostalgica. In fondo ho pensato che anche io tante volte mi sono trovato in quello stato, capita a tutti.

Il problema principale (mio, suo, nostro, di tutti?) è che le nostalgie prendono in maniera ciclica.

Sono arrivato però alla sottile conclusione che, alla fine, ogni cosa ha davvero il suo tempo. E se non è passato per te, sicuramente è passato per gli altri, il che fa in modo in maniera netta e distinta che ti trovi immerso in un anacronismo.  Solo.

Apposta le rimpatriate scolastiche, Dio me ne scampi, durano una sera: si ricordano i tempi belli della classe quando s'era tutti insieme, ma nel segreto (e anche nel pubblico) tutti sono davvero contenti che la scuola in questione sia finita. Se chiedessimo ancora una volta di tornare tutti insieme come i vecchi tempi a scuola, gli altri sicuramente darebbero del folle al tizio in questione. E quindi qual'è la novità?

La novità 2013 è il teorema della melanzana. Da bambino non ti piace, da grande la mangi. E' il concetto de "Il mio corpo che cambia". E fa "Craccracricrecr", come tutti ben sappiamo.

Ok, "ogni cosa a suo tempo" è più popolare, però "il teorema della melanzana" suona molto, molto meglio.

PS. In caso qualcuno dei 4-5 lettori non mangiasse ancora melanzane, non lo escluda in futuro: la melanzana è dietro l'angolo, sappiatelo.


mercoledì 23 gennaio 2013

XXXVI - Novello Pereira

Col lavoro che faccio si capisce benissimo una cosa: se i genitori sono presenti, la gente è trattata meglio, più inserita, più serena.

Credo che Corona i genitori li abbia avuti lontani o comunque non siano stati granchè. Se è uscito com'è, un motivo ci sarà.

Quello che mi preoccupa è la deriva di tutto l'ambiente-Italia. C'è davvero gente che sostiene quest'idiota, che fa finta d'essere figo continuando a curare la sua apparenza, ma che in realtà è uno che non riuscendo a fare soldi nella maniera lecita cerca di farli in quella illecita. Tra l'altro è così sfigato che quando lo beccano ha anche paura d'andare in galera, pensa un pò.  

E' un pò l'uomo più benvoluto d'Italia, in questo senso credo che presto lo vedremo tra le fila di un noto partito dei ladri, perchè come spacca le opinioni lui non ho mai visto nessuno. A parte un noto prescrivente.

L'obiezione è: sì, però quelli che uccidono sono fuori dopo due giorni e lui per due foto deve stare cinque anni in carcere.

La mie risposte, in questo caso sono due:

1) Se gli vuoi così bene, vallo a trovare e portagli la torta con la lima, o le arance.

2) Io non sono perchè Corona esca, ma perchè in carcere ci entrino anche gli altri.

Curiosamente, è finito in Portogallo, il Portogallo di Pereira del mio ultimo post. Coincidenze.

Qualcuno gli dica che non c'è più Salazar, potrebbe rimanere deluso almeno quanto me dai miei connazionali.
Sempre che per lui Salazar non sia una marca di sottaceti, e il dubbio che lo possa pensare è forse l'unica cosa legittima di questa storia.

domenica 20 gennaio 2013

XXXV - Sostiene Pereira

Ho comprato in offerta alla Feltrinelli "Sostiene Pereira".

Non è esattamente il libro che mi è piaciuto di più al mondo. Però due qualità ce le ha, e ora vi dico quali.

La prima è che è sicuramente un libro con uno stile meravigliosamente rilassante: Pereira si muove in una Lisbona del 1938 sonnacchiosa, coi suoi rituali, i ristorantini, e ti vengono in mente i palazzi della capitale (che non ho mai visto, quindi come facciano a venirmi in mente non lo so proprio) nei quali l'omone disegnato da Tabucchi si muove.

Piccoli indizi vi dicono già cosa succederà alla fine del romanzo, e bisogna essere bravi a trovarli.

La seconda cosa è che è un libro con un magnetismo incredibile, un pò come il "Codice Da Vinci". Mi ero ripromesso di metterlo in coda ai libri che devo già leggere, ma purtroppo mi sono rovinato leggendo il primo capitolo. L'ho finito in tre giorni (non che sia grosso, sono 215 pagine).

A chi volesse scoprire qualcosa di più e ricordare una pagina di storia dimenticata, "Sostiene Pereira" può essere fortemente consigliato soprattutto come lettura estiva. Meno frivolo di Agatha Christie ma altrettanto corroborante.

Dovessi dare un voto ed essendo "Baol" e "Terra" un 10 pieno, un bel 7,5 non glielo toglie nessuno.

venerdì 18 gennaio 2013

XXXIV - Musica!

Ho letto un'intervista (vecchia) a Fabrizio Tarducci.

Diceva che effettivamente in un mondo dove pochi dicono qualcosa, chi dice qualcosa è considerato un genio, quando invece tutto questo dovrebbe essere normale. Parlando di Travaglio e Santoro:

«Sono tra le poche voci fuori dal coro in tv.
In un mondo normale sarebbero persone normali ma nel nostro Paese è talmente assurdo dire le cose che sono visti come degli eroi».


Su Santoro non sono d'accordo, mi sembra solo una stampella a cui il nano s'è appoggiato per cercare di prendere voti. Travaglio è un ottimo giornalista, si documenta e scrive con cognizione di causa, non sparando boiate. 

In effetti, in questo periodo di elezioni (con la L, non con la R, eh?) sta davvero uscendo fuori il peggio dell'Italia. Non esiste una campagna elettorale sui temi, esiste solo l'immobilità del PD con Bersani che fa finta d'essere una lucertola al sole e parla il meno possibile, Monti che poverello qualcosa deve dire a sua discolpa e Cavalier Catastrofe, su cui ogni commento è superfluo. 

Uno che parli di qualcosa non c'è, tutti nuovi fratelli Grimm ad inventare qualche nuova fiaba che verrà disattesa (non ci credete? Controllare i programmi delle passate elezioni, please). 
E cosa c'entra la musica? Vi chiederete. 

C'entra. In un mondo musicale "tradizionale" (almeno quello italiano, all'estero è diverso) dove non si parla pressochè di niente di attuale (esattamente come i partiti politici di oggi) ed il modello testuale di tema per tutte le canzoni è fondamentalmente "Laura non c'è", il rap porta una ventata di realtà e novità, piaccia o non piaccia. 

Aspettando il rapper della politica, ascoltatevi Fabrizio Tarducci... 

giovedì 17 gennaio 2013

XXXIII - E' finita

Metti un grande popolo, un popolo di lavoratori incalliti.

Gente che è stata capace tutta insieme di decidere di lavorare un'ora in più per far guadagnare lo stesso stipendio, e grazie a questo della crisi se ne fa un baffo (biondo).

Metti la migliore tecnologia (a livello mentale) a loro disposizione.

E' finita. Preparate un'altra stanza per le coppe.

Il Bayern ha preso Guardiola.

mercoledì 16 gennaio 2013

XXXII - Pavia, o lo yin e lo yang

Yin ha bisogno di Yang. Male ha bisogno di bene, per essere notato, e viceversa. 

C'era un tempo nel quale andando a Pavia mi sentivo come fosse all'incirca il centro del mondo.

Oggi non è così, Pavia pian pianino è uscita sempre più dalla mia vita. Un pò perchè comunque ho altre mete, un pò perchè Pavia ti caccia a calci nel sedere e nessuno è in grado di fermarsi e lavorarci davvero, e questo spiega come nonostante tanti universitari la affollino, gli abitanti continuano a diminuire di numero: la gente, tranne piacevoli eccezioni, abita in provincia o a Milano.

Pavia, per me, oggi è città di visite, di cortesie, con un freddo che non ha uguali nel mondo.

E' sempre una gran bella città, però dopo 12 anni che ci giri pecca di mancanza di originalità.

Sì, c'è un negozio curioso dove puoi comprare il caffè.

Sì, hanno aperto qualche bar diverso. Ma è un bar.

Però la sostanza sempre quella è. Pavia è Pavia, immutabile nei secoli, e forse è giusto così: ogni studente universitario deve avere una Pavia brillante e caldissima d'estate nella quale studiare ed innamorarsi, usarla e dopo metterla là, nell'album dei ricordi più belli, in modo tale che passando per i corridoi dell'università, nel gelo umido della notte che la fa sembrare una stazione polacca (come dice Severgnini) uno rimembri quei tempi passati mentre pensa "merda, domani devo andare a lavorare".

Ed è anche giusto così.

Se no sai che palle. 

martedì 15 gennaio 2013

XXI - Periferiche di periferia

Oggi, vagando per siti internet, vedo che c'è uno strano articolo.

Riguarda una periferica che, connessa via USB al vostro computer, vi permette... di baciarvi con un'altra persona che possiede lo stesso oggetto.

E' semplice. Metti la bocca su sto coso sferoidale, slinguazzi (permettetemi il termine) e dovrebbe darti la sensazione di essere baciati da un'altra persona. Immagino i dialoghi romantici su skype o su gtalk:

-Baciamoci
-Sì, baciamoci, amore mio

(rumble, rumble, rumore di attrezzatura)

in sottofondo, lui

-Dove caz... ho messo quel coso...

Lei: Ci sei amore?

-Sì, aspetta

(rumble, rumble, rumore di estrazione plasticosa)

Lei che guarda con aria da pescatore, anche un pò rassegnata.

-Eccolo - fa lui soffiandoci sopra e collegandolo al pc

*dlin dlon* *ndlon ndlin*

-Ma come periferica non riconosciuta? L'altra volta lo prendeva! Aspetta che cambio porta usb...

Dopo 10 minuti finalmente la riconosce.

-Baciami amore!

Lei poggia le labbra, dolcemente, e bacia.

Lui poggia le labbra.

-Spruuuuut! Che schifo, sa di plastica e c'è la polvere!

Amore non è più online, i tuoi messaggi verranno spediti al telefono di Amore. 

lunedì 14 gennaio 2013

XXX - 1534

Trenta post, sembra ieri l'aver cominciato questa nuova avventura nelle parole e invece...

Grazie per l'attenzione a tutti quanti, innanzitutto. Oggi voglio descrivervi il treno del ritorno, il numero 1534.

C'erano personaggi quantomeno singolari, ad esempio l'uomo con la fede al terzo dito.
Era una fede nuziale, normalissima, ma al medio della mano destra. Magari era uno slide per la chitarra dorato, chissà.

Davanti a me c'era l'Uomo Che Ti Guarda Male. Un orrido quarantenne in vista della perdita di capelli che non accennava a smettere di guardarmi male. Pensavo di avere macchie dappertutto, ma probabilmente è solo la faccia. Per quella dovrei fare ricorso ma temo non l'accettino.

Poi c'era La Ragazza Che Guarda Solo Di Lato. Aveva davanti un ragazzo, non un adone, ok... però non era nemmeno inguardabile. Tutto il viaggio con la testa girata verso sinistra. Avrei voluto darle la mano, scendendo, per congratularmi. Però magari si sarebbe girata, e quindi niente record, mi avrebbe odiato. Ho lasciato perdere.

Il ragazzo non-adone, oltretutto, aveva un cellulare che presentava due problematiche:

1) Foto di Aronica con maglia del Palermo come sfondo (Aronica gioca benissimo, ma rimando tutti a leggere l'articolo sul Crotone e i simpatici ndranghetisti che lo comandano, e in mezzo a questo bailamme c'era dentro pure lui).

2) Incertezze su materie sessuali che non sto a specificare riguardo un incontro avvenuto un giorno prima.

Mentre continuava a cambiare canzone sul suo lettore, ragionavo sul fatto che tutto era inoltre condito da un enorme dose di SILENZIO.

Era la classica situazione nella quale se uno va in bagno lo sentono in tutto il treno. Nessun tipo di rumore, avevo anche paura che l'iPod facesse "clic" troppo forte.

Fondamentalmente, hai vinto tu, Steve Jobs. Tre dispositivi Apple su quattro posti sono veramente una vittoria della tecnologia. Costano tanto ma intanto li compriamo, e qualcuno avrà pure ragione a sto punto.

Però no, non si parla più. E per uno col gene conversativo gli anni '10 cominciano veramente male...








sabato 12 gennaio 2013

XXIX - In Faccia

Non è per la democrazia che bombardiamo la Libia / Non è che se sei onesto allora sei un babbo di m**chia / Non è che se ti fai tante foto sei una modella / Non è che con la laurea non fai un lavoro di merda /
Non è che se ripeti una bugia diventa vera / Ma non è che se non ci credi te è una chimera /
Non è che se insulti gli sbirri sei contro il sistema / Non è che se non ti do spicci non mi fai pena

Non è che se lei è amichevole verra a letto con te / E non è che tuo figlio è un violento perché ascolta il rap / Non è che c’hai le Jordan e allora puoi schiacciare / Non è con una sbronza che il problema scompare / Non è che hai il Rolex e il tuo tempo vale di più / Non è che se la tua squadra vince vinci anche tu / Non è che dopo il lifting hai davvero meno anni / Non è che se ti impizzi allora dopo puoi asciugarmi

Rit.

Pensavo che ogni uomo mente a se stesso / E la bugia aiuta a vivere meglio / Poi ho aperto gli occhi ed era tutto così / Frate’ non è un pianeta per me  / Se non lo vedi il nemico è già in casa /
La verita che ti arriva in faccia / Se sei tra i pochi che ancora non è cosi /
Frate’ non è un pianeta per te
In questo momento quello che sento solo bugie / Non è un pianeta per me

Non è che se ho centomila fans vendo centomila dischi / Non è che se sei anche tu di strada siamo amici / Non è che se non voti le elezioni non le fanno / Non è che se lei ha la gonna sotto non c’è il c**zo / Non è che se tratti male tua madre sei un uomo / Non è che se vai in chiesa a pregare sei buono / Non è che se non sei chiuso in gabbia sei libero /

 Non è che se qualcuno non parla è timido / Non è perché c’è chi sta peggio che tu stai bene / Non è che con l’impegno riesci sicuramente / Non è che se fa ah ah gode davvero / Non è che se nessuno capisce allora sei un genio / Non è che se lo dice il tg ci devo credere / Non è che chi ama chi lo tradisce è piu debole / Non è che se spendi tanto sei ricco / Zio, non è che se ti vesti firmato sei ben vestito

Marracash, "In Faccia". Da "King del Rap", 2011.

Per sentirla, QUI

mercoledì 9 gennaio 2013

XXVIII - Identikit

Oggi ho deciso di scrivere qualcosa di indirettamente politico.

Nel senso: partiti e partitini ce ne sono quanti ne volete, ma io non so ancora su chi mettere la crocetta.
Posto che quasi nessuno lo sappia, butto giù qualche idea scritta, e vediamo se qualche programma coincide con la mia idea delle cose che si devono fare in Italia.

1-Basta con la storia dell'Imu. E' puro populismo. Tanto, se la tolgono aumentano qualcos'altro, magari il cibo. Tenetela ma non aumentate nient'altro, è la seconda tassa più giusta dopo quella sulla spazzatura. Se si deve togliere qualcosa, togliete il canone alla TV, quello sì che è assurdo.

2-Vorrei una lista col minor numero possibile, meglio se zero, di indagati, collusi, mafiosi, massoni, residenti ad Arcore (MB).

3-Vorrei qualcuno che coi mafiosi non trattasse per avere voti, ma li cacciasse a calci nel culo, dato che continuano a non far sviluppare il sud, e nessuno se n'è reso conto (pare).

4-Vorrei qualcuno che non volesse far uscire l'Italia dall'Euro, dato che ci ha salvato le chiappe.

5-Vorrei qualcuno che salvaguardasse i diritti dei cattolici rispettando anche i laici, che hanno diritto di fare ciò che a loro pare più corretto.

6-Vorrei qualcuno che investisse sulle infrastrutture, se non si pagano i servizi è perchè servizi non se ne danno: sarei felice di pagare un euro in più una carrozza ferroviaria pulita e veloce.

7-Vorrei qualcuno che pensasse a mantenere il minimo possibile delle forze armate, sempre considerando che ci lavora tanta gente. Un minimo di difesa bisogna averla.

8-In conclusione, non vorrei estremismi, ma gente moderata e possibilmente che sappia fare il suo mestiere con perizia e senza arroganza o attaccamenti alle poltrone.

9-Vorrei svegliarmi, perchè è tutto un sogno!!!

martedì 8 gennaio 2013

XXVII - La cura per il tifo

Oggi ho scoperto che un biglietto per un ottavo di finale di Champions League costa 96 euro. Perlomeno Juve-Celtic.

Io quando sento questi prezzi credo che il calcio - con tutto che lo amo alla follia - dovrebbe fallire stasera.

Non si può costringere moralmente dei tifosi, che in quanto "tifosi" seguono la propria squadra a spendere cifre del genere.

Chiaro che ognuno coi propri soldi fa quel che vuole, e ci mancherebbe. Però l'UEFA se ne sta davvero approfittando. Non si riesce davvero a vedere più il limite tra il sensato e l'insensato.

Non mi metto a fare demagogia scrivendo del mio stipendio e di quello degli altri, perchè effettivamente una vaga differenza c'è. Potrei anche parlare di pensioni minime, non è quello il punto. E' che come sempre i tifosi - nel migliore dei casi - vengono trattati come limoni da spremere dalle società calcistiche.

Per fare un esempio, è come se la vostra fidanzata vi chiedesse in continuazione anelli, orchidee e regalini. I primi tempi ci tieni e lo fai, dopo la mandi a quel paese.

E questa era la cura di cui sopra.

A riuscirci, direte voi...

lunedì 7 gennaio 2013

XXVI - Angolo della poesia - 2

Recipe For Happiness In Khabarovsk Or Anyplace 


One grand boulevard with trees

with one grand cafe in sun

with strong black coffee in very small cups.


One not necessarily very beautiful

man or woman who loves you.



One fine day.


(L. Ferlinghetti)

domenica 6 gennaio 2013

XXV - Southbounds / northbounds

Sul treno del ritorno ero pronto a scrivere una feroce invettiva contro il sud e il suo modo di rovinarsi.
Sì, perchè la cosa che più fa incazzare di Reggio Calabria è che è un posto meraviglioso, ogni foto ve lo urla in faccia.

Poi però vedi l'incuria e la tendenza egoistica a fregarsi ogni tipo di denaro passi per le casse del comune e ti incazzi (non arrabbi: incazzi) perchè potrebbe essere davvero la più bella città del sud, e invece è là, sdraiata sullo Stretto, come un gigante che dorme al suono delle onde.
In fondo, si dice che chi ama s'incazza, chi non ama se ne frega.

Ho detto che sul treno del ritorno ero pronto a scriverla. Mi è bastata un'ora di umidità del nord per  - quasi - rimpiangere il mio luogo natio.

Con cosa torno da questo viaggio? Un cd nuovo dei Queen, montagne di petrali, torroncini, arance. Due idee musicali, 3 punti in due gare, un bel libro su Ferlinghetti, tanto riposo e viste bellissime.

Complessivamente non è andata affatto male.

Auguri in ritardo a tutti!