mercoledì 30 gennaio 2013

XXIX - Il pacco postale

Chiaramente è a te che mi sto riferendo, Super Mario, tutta questione di interessi.

Ad esempio, manco sei stato annunciato sul sito che già ti vendono la maglia personalizzata (da 39 euro, però se andate a vedere meno di 82 non la paghi, ho fatto un controllino, non che la volessi).

Balotelli al Milan è una di quelle cose ridondanti, che non servono.
Il Milan ha già quattro attaccanti fortissimi, Niang, El Shaarawy, Pazzini e Robinho.

In difesa le cose vanno molto peggio, è piena di 40enni imbarazzanti, ma della difesa non importa a nessuno. Anche a prendere Ogbonna, difensore fortissimo, nero e italiano (ricorda niente?) del Torino... a chi importerebbe?

Finchè in Italia la gente baserà la campagna elettorale sui colpi di calciomercato - o meglio finchè certa gente voterà sulla base di questo e non dei programmi, o del vissuto - le cose andranno sempre peggio.

E' davvero ributtante vedere come per un pugno di voti si vada a ricercare nelle cose più basse, anzichè nel dire come s'immagina l'Italia. Le apologie del fascismo, l'attaccante forte, il machismo "alla mia età sono ancora un monello" (testuale).

Povero Mario (per modo di dire, pigli 4 l'anno, 'tacci tua), usato da Raiola per le percentuali sui trasferimenti e da quell'altro per qualche voto in più.

Alla fine non lo so, penso sempre d'essere molto fortunato. 

lunedì 28 gennaio 2013

XXXVIII - Utopie di metà campionato

Torno per un breve post al calcio. Il mio idolo indiscusso della panchina, Zdenek Zeman, probabilmente verrà esonerato.

Non oggi, non domani, ma io penso che perdendo la prossima finirà sbalzato dai suoi sogni d'amore verso i lupacchiotti giallorossi.

Zeman, dicevo, mi piace. Ha un modo di interpretare il calcio che è garibaldino, un attacco senza praticamente difese. E' il Pietro Micca della panchina: ti lancia anche la stampella, pur di farti male. Sapendo , beninteso, che facendolo non riuscirà più a camminare.

Cosa manca a Zeman per andare bene quest'anno? Presto detto: la soggezione.

Nello spogliatoio della Roma ci sono alcuni giocatori a cui va bene (Totti) ed altri un pò più arrogantelli che si sentono da meno se vengono accantonati per qualche partita (De Rossi, Stekelemburg).

A Pescara, in serie B, il boemo era visto come maestro assoluto del calcio, e io credo che tutti facessero ciò che lui ordinava, anche andargli a comprare le stecche di MS blu al tabacchino in centro.
Il Pescara, per essere stata una squadra di Zeman, ha fatto ottime cose anche nelle retrovie. Si diceva che il calcio del boemo fosse diventato maturo e completo per una big.

Col senno di adesso... no, forse non è vero. La Roma è piuttosto indietro rispetto ai programmi. Credo anche per colpa di cattivi difensori e giocatori che si sentono boss, vero cancro della società giallorossa.

Sul parlare del mio allenatore preferito non mi esprimo. E' molto diretto e scontroso, questo sì. Alle volte la fa fuori dal vaso, ma credo mi piaccia anche per questo. Non ha paura.

Spero rimanga ancora per molto tempo, o almeno fino a che non posso andare a Roma a vedere una partita.

Però forse è un'utopia, chi lo sa.

giovedì 24 gennaio 2013

XXXVII - Il teorema della melanzana

Oggi, uscito dal lavoro, mi sono trovato un messaggio di un bel tomo che mi ha accompagnato per anni nell'imparare ad usare Photoshop. Si può dire che se oggi so qualcosa, tutto è partito da lui, e di questo lo ringrazio.

Parlava dei tempi andati, in qualche modo in una maniera nostalgica. In fondo ho pensato che anche io tante volte mi sono trovato in quello stato, capita a tutti.

Il problema principale (mio, suo, nostro, di tutti?) è che le nostalgie prendono in maniera ciclica.

Sono arrivato però alla sottile conclusione che, alla fine, ogni cosa ha davvero il suo tempo. E se non è passato per te, sicuramente è passato per gli altri, il che fa in modo in maniera netta e distinta che ti trovi immerso in un anacronismo.  Solo.

Apposta le rimpatriate scolastiche, Dio me ne scampi, durano una sera: si ricordano i tempi belli della classe quando s'era tutti insieme, ma nel segreto (e anche nel pubblico) tutti sono davvero contenti che la scuola in questione sia finita. Se chiedessimo ancora una volta di tornare tutti insieme come i vecchi tempi a scuola, gli altri sicuramente darebbero del folle al tizio in questione. E quindi qual'è la novità?

La novità 2013 è il teorema della melanzana. Da bambino non ti piace, da grande la mangi. E' il concetto de "Il mio corpo che cambia". E fa "Craccracricrecr", come tutti ben sappiamo.

Ok, "ogni cosa a suo tempo" è più popolare, però "il teorema della melanzana" suona molto, molto meglio.

PS. In caso qualcuno dei 4-5 lettori non mangiasse ancora melanzane, non lo escluda in futuro: la melanzana è dietro l'angolo, sappiatelo.


mercoledì 23 gennaio 2013

XXXVI - Novello Pereira

Col lavoro che faccio si capisce benissimo una cosa: se i genitori sono presenti, la gente è trattata meglio, più inserita, più serena.

Credo che Corona i genitori li abbia avuti lontani o comunque non siano stati granchè. Se è uscito com'è, un motivo ci sarà.

Quello che mi preoccupa è la deriva di tutto l'ambiente-Italia. C'è davvero gente che sostiene quest'idiota, che fa finta d'essere figo continuando a curare la sua apparenza, ma che in realtà è uno che non riuscendo a fare soldi nella maniera lecita cerca di farli in quella illecita. Tra l'altro è così sfigato che quando lo beccano ha anche paura d'andare in galera, pensa un pò.  

E' un pò l'uomo più benvoluto d'Italia, in questo senso credo che presto lo vedremo tra le fila di un noto partito dei ladri, perchè come spacca le opinioni lui non ho mai visto nessuno. A parte un noto prescrivente.

L'obiezione è: sì, però quelli che uccidono sono fuori dopo due giorni e lui per due foto deve stare cinque anni in carcere.

La mie risposte, in questo caso sono due:

1) Se gli vuoi così bene, vallo a trovare e portagli la torta con la lima, o le arance.

2) Io non sono perchè Corona esca, ma perchè in carcere ci entrino anche gli altri.

Curiosamente, è finito in Portogallo, il Portogallo di Pereira del mio ultimo post. Coincidenze.

Qualcuno gli dica che non c'è più Salazar, potrebbe rimanere deluso almeno quanto me dai miei connazionali.
Sempre che per lui Salazar non sia una marca di sottaceti, e il dubbio che lo possa pensare è forse l'unica cosa legittima di questa storia.

domenica 20 gennaio 2013

XXXV - Sostiene Pereira

Ho comprato in offerta alla Feltrinelli "Sostiene Pereira".

Non è esattamente il libro che mi è piaciuto di più al mondo. Però due qualità ce le ha, e ora vi dico quali.

La prima è che è sicuramente un libro con uno stile meravigliosamente rilassante: Pereira si muove in una Lisbona del 1938 sonnacchiosa, coi suoi rituali, i ristorantini, e ti vengono in mente i palazzi della capitale (che non ho mai visto, quindi come facciano a venirmi in mente non lo so proprio) nei quali l'omone disegnato da Tabucchi si muove.

Piccoli indizi vi dicono già cosa succederà alla fine del romanzo, e bisogna essere bravi a trovarli.

La seconda cosa è che è un libro con un magnetismo incredibile, un pò come il "Codice Da Vinci". Mi ero ripromesso di metterlo in coda ai libri che devo già leggere, ma purtroppo mi sono rovinato leggendo il primo capitolo. L'ho finito in tre giorni (non che sia grosso, sono 215 pagine).

A chi volesse scoprire qualcosa di più e ricordare una pagina di storia dimenticata, "Sostiene Pereira" può essere fortemente consigliato soprattutto come lettura estiva. Meno frivolo di Agatha Christie ma altrettanto corroborante.

Dovessi dare un voto ed essendo "Baol" e "Terra" un 10 pieno, un bel 7,5 non glielo toglie nessuno.

venerdì 18 gennaio 2013

XXXIV - Musica!

Ho letto un'intervista (vecchia) a Fabrizio Tarducci.

Diceva che effettivamente in un mondo dove pochi dicono qualcosa, chi dice qualcosa è considerato un genio, quando invece tutto questo dovrebbe essere normale. Parlando di Travaglio e Santoro:

«Sono tra le poche voci fuori dal coro in tv.
In un mondo normale sarebbero persone normali ma nel nostro Paese è talmente assurdo dire le cose che sono visti come degli eroi».


Su Santoro non sono d'accordo, mi sembra solo una stampella a cui il nano s'è appoggiato per cercare di prendere voti. Travaglio è un ottimo giornalista, si documenta e scrive con cognizione di causa, non sparando boiate. 

In effetti, in questo periodo di elezioni (con la L, non con la R, eh?) sta davvero uscendo fuori il peggio dell'Italia. Non esiste una campagna elettorale sui temi, esiste solo l'immobilità del PD con Bersani che fa finta d'essere una lucertola al sole e parla il meno possibile, Monti che poverello qualcosa deve dire a sua discolpa e Cavalier Catastrofe, su cui ogni commento è superfluo. 

Uno che parli di qualcosa non c'è, tutti nuovi fratelli Grimm ad inventare qualche nuova fiaba che verrà disattesa (non ci credete? Controllare i programmi delle passate elezioni, please). 
E cosa c'entra la musica? Vi chiederete. 

C'entra. In un mondo musicale "tradizionale" (almeno quello italiano, all'estero è diverso) dove non si parla pressochè di niente di attuale (esattamente come i partiti politici di oggi) ed il modello testuale di tema per tutte le canzoni è fondamentalmente "Laura non c'è", il rap porta una ventata di realtà e novità, piaccia o non piaccia. 

Aspettando il rapper della politica, ascoltatevi Fabrizio Tarducci... 

giovedì 17 gennaio 2013

XXXIII - E' finita

Metti un grande popolo, un popolo di lavoratori incalliti.

Gente che è stata capace tutta insieme di decidere di lavorare un'ora in più per far guadagnare lo stesso stipendio, e grazie a questo della crisi se ne fa un baffo (biondo).

Metti la migliore tecnologia (a livello mentale) a loro disposizione.

E' finita. Preparate un'altra stanza per le coppe.

Il Bayern ha preso Guardiola.

mercoledì 16 gennaio 2013

XXXII - Pavia, o lo yin e lo yang

Yin ha bisogno di Yang. Male ha bisogno di bene, per essere notato, e viceversa. 

C'era un tempo nel quale andando a Pavia mi sentivo come fosse all'incirca il centro del mondo.

Oggi non è così, Pavia pian pianino è uscita sempre più dalla mia vita. Un pò perchè comunque ho altre mete, un pò perchè Pavia ti caccia a calci nel sedere e nessuno è in grado di fermarsi e lavorarci davvero, e questo spiega come nonostante tanti universitari la affollino, gli abitanti continuano a diminuire di numero: la gente, tranne piacevoli eccezioni, abita in provincia o a Milano.

Pavia, per me, oggi è città di visite, di cortesie, con un freddo che non ha uguali nel mondo.

E' sempre una gran bella città, però dopo 12 anni che ci giri pecca di mancanza di originalità.

Sì, c'è un negozio curioso dove puoi comprare il caffè.

Sì, hanno aperto qualche bar diverso. Ma è un bar.

Però la sostanza sempre quella è. Pavia è Pavia, immutabile nei secoli, e forse è giusto così: ogni studente universitario deve avere una Pavia brillante e caldissima d'estate nella quale studiare ed innamorarsi, usarla e dopo metterla là, nell'album dei ricordi più belli, in modo tale che passando per i corridoi dell'università, nel gelo umido della notte che la fa sembrare una stazione polacca (come dice Severgnini) uno rimembri quei tempi passati mentre pensa "merda, domani devo andare a lavorare".

Ed è anche giusto così.

Se no sai che palle. 

martedì 15 gennaio 2013

XXI - Periferiche di periferia

Oggi, vagando per siti internet, vedo che c'è uno strano articolo.

Riguarda una periferica che, connessa via USB al vostro computer, vi permette... di baciarvi con un'altra persona che possiede lo stesso oggetto.

E' semplice. Metti la bocca su sto coso sferoidale, slinguazzi (permettetemi il termine) e dovrebbe darti la sensazione di essere baciati da un'altra persona. Immagino i dialoghi romantici su skype o su gtalk:

-Baciamoci
-Sì, baciamoci, amore mio

(rumble, rumble, rumore di attrezzatura)

in sottofondo, lui

-Dove caz... ho messo quel coso...

Lei: Ci sei amore?

-Sì, aspetta

(rumble, rumble, rumore di estrazione plasticosa)

Lei che guarda con aria da pescatore, anche un pò rassegnata.

-Eccolo - fa lui soffiandoci sopra e collegandolo al pc

*dlin dlon* *ndlon ndlin*

-Ma come periferica non riconosciuta? L'altra volta lo prendeva! Aspetta che cambio porta usb...

Dopo 10 minuti finalmente la riconosce.

-Baciami amore!

Lei poggia le labbra, dolcemente, e bacia.

Lui poggia le labbra.

-Spruuuuut! Che schifo, sa di plastica e c'è la polvere!

Amore non è più online, i tuoi messaggi verranno spediti al telefono di Amore. 

lunedì 14 gennaio 2013

XXX - 1534

Trenta post, sembra ieri l'aver cominciato questa nuova avventura nelle parole e invece...

Grazie per l'attenzione a tutti quanti, innanzitutto. Oggi voglio descrivervi il treno del ritorno, il numero 1534.

C'erano personaggi quantomeno singolari, ad esempio l'uomo con la fede al terzo dito.
Era una fede nuziale, normalissima, ma al medio della mano destra. Magari era uno slide per la chitarra dorato, chissà.

Davanti a me c'era l'Uomo Che Ti Guarda Male. Un orrido quarantenne in vista della perdita di capelli che non accennava a smettere di guardarmi male. Pensavo di avere macchie dappertutto, ma probabilmente è solo la faccia. Per quella dovrei fare ricorso ma temo non l'accettino.

Poi c'era La Ragazza Che Guarda Solo Di Lato. Aveva davanti un ragazzo, non un adone, ok... però non era nemmeno inguardabile. Tutto il viaggio con la testa girata verso sinistra. Avrei voluto darle la mano, scendendo, per congratularmi. Però magari si sarebbe girata, e quindi niente record, mi avrebbe odiato. Ho lasciato perdere.

Il ragazzo non-adone, oltretutto, aveva un cellulare che presentava due problematiche:

1) Foto di Aronica con maglia del Palermo come sfondo (Aronica gioca benissimo, ma rimando tutti a leggere l'articolo sul Crotone e i simpatici ndranghetisti che lo comandano, e in mezzo a questo bailamme c'era dentro pure lui).

2) Incertezze su materie sessuali che non sto a specificare riguardo un incontro avvenuto un giorno prima.

Mentre continuava a cambiare canzone sul suo lettore, ragionavo sul fatto che tutto era inoltre condito da un enorme dose di SILENZIO.

Era la classica situazione nella quale se uno va in bagno lo sentono in tutto il treno. Nessun tipo di rumore, avevo anche paura che l'iPod facesse "clic" troppo forte.

Fondamentalmente, hai vinto tu, Steve Jobs. Tre dispositivi Apple su quattro posti sono veramente una vittoria della tecnologia. Costano tanto ma intanto li compriamo, e qualcuno avrà pure ragione a sto punto.

Però no, non si parla più. E per uno col gene conversativo gli anni '10 cominciano veramente male...








sabato 12 gennaio 2013

XXIX - In Faccia

Non è per la democrazia che bombardiamo la Libia / Non è che se sei onesto allora sei un babbo di m**chia / Non è che se ti fai tante foto sei una modella / Non è che con la laurea non fai un lavoro di merda /
Non è che se ripeti una bugia diventa vera / Ma non è che se non ci credi te è una chimera /
Non è che se insulti gli sbirri sei contro il sistema / Non è che se non ti do spicci non mi fai pena

Non è che se lei è amichevole verra a letto con te / E non è che tuo figlio è un violento perché ascolta il rap / Non è che c’hai le Jordan e allora puoi schiacciare / Non è con una sbronza che il problema scompare / Non è che hai il Rolex e il tuo tempo vale di più / Non è che se la tua squadra vince vinci anche tu / Non è che dopo il lifting hai davvero meno anni / Non è che se ti impizzi allora dopo puoi asciugarmi

Rit.

Pensavo che ogni uomo mente a se stesso / E la bugia aiuta a vivere meglio / Poi ho aperto gli occhi ed era tutto così / Frate’ non è un pianeta per me  / Se non lo vedi il nemico è già in casa /
La verita che ti arriva in faccia / Se sei tra i pochi che ancora non è cosi /
Frate’ non è un pianeta per te
In questo momento quello che sento solo bugie / Non è un pianeta per me

Non è che se ho centomila fans vendo centomila dischi / Non è che se sei anche tu di strada siamo amici / Non è che se non voti le elezioni non le fanno / Non è che se lei ha la gonna sotto non c’è il c**zo / Non è che se tratti male tua madre sei un uomo / Non è che se vai in chiesa a pregare sei buono / Non è che se non sei chiuso in gabbia sei libero /

 Non è che se qualcuno non parla è timido / Non è perché c’è chi sta peggio che tu stai bene / Non è che con l’impegno riesci sicuramente / Non è che se fa ah ah gode davvero / Non è che se nessuno capisce allora sei un genio / Non è che se lo dice il tg ci devo credere / Non è che chi ama chi lo tradisce è piu debole / Non è che se spendi tanto sei ricco / Zio, non è che se ti vesti firmato sei ben vestito

Marracash, "In Faccia". Da "King del Rap", 2011.

Per sentirla, QUI

mercoledì 9 gennaio 2013

XXVIII - Identikit

Oggi ho deciso di scrivere qualcosa di indirettamente politico.

Nel senso: partiti e partitini ce ne sono quanti ne volete, ma io non so ancora su chi mettere la crocetta.
Posto che quasi nessuno lo sappia, butto giù qualche idea scritta, e vediamo se qualche programma coincide con la mia idea delle cose che si devono fare in Italia.

1-Basta con la storia dell'Imu. E' puro populismo. Tanto, se la tolgono aumentano qualcos'altro, magari il cibo. Tenetela ma non aumentate nient'altro, è la seconda tassa più giusta dopo quella sulla spazzatura. Se si deve togliere qualcosa, togliete il canone alla TV, quello sì che è assurdo.

2-Vorrei una lista col minor numero possibile, meglio se zero, di indagati, collusi, mafiosi, massoni, residenti ad Arcore (MB).

3-Vorrei qualcuno che coi mafiosi non trattasse per avere voti, ma li cacciasse a calci nel culo, dato che continuano a non far sviluppare il sud, e nessuno se n'è reso conto (pare).

4-Vorrei qualcuno che non volesse far uscire l'Italia dall'Euro, dato che ci ha salvato le chiappe.

5-Vorrei qualcuno che salvaguardasse i diritti dei cattolici rispettando anche i laici, che hanno diritto di fare ciò che a loro pare più corretto.

6-Vorrei qualcuno che investisse sulle infrastrutture, se non si pagano i servizi è perchè servizi non se ne danno: sarei felice di pagare un euro in più una carrozza ferroviaria pulita e veloce.

7-Vorrei qualcuno che pensasse a mantenere il minimo possibile delle forze armate, sempre considerando che ci lavora tanta gente. Un minimo di difesa bisogna averla.

8-In conclusione, non vorrei estremismi, ma gente moderata e possibilmente che sappia fare il suo mestiere con perizia e senza arroganza o attaccamenti alle poltrone.

9-Vorrei svegliarmi, perchè è tutto un sogno!!!

martedì 8 gennaio 2013

XXVII - La cura per il tifo

Oggi ho scoperto che un biglietto per un ottavo di finale di Champions League costa 96 euro. Perlomeno Juve-Celtic.

Io quando sento questi prezzi credo che il calcio - con tutto che lo amo alla follia - dovrebbe fallire stasera.

Non si può costringere moralmente dei tifosi, che in quanto "tifosi" seguono la propria squadra a spendere cifre del genere.

Chiaro che ognuno coi propri soldi fa quel che vuole, e ci mancherebbe. Però l'UEFA se ne sta davvero approfittando. Non si riesce davvero a vedere più il limite tra il sensato e l'insensato.

Non mi metto a fare demagogia scrivendo del mio stipendio e di quello degli altri, perchè effettivamente una vaga differenza c'è. Potrei anche parlare di pensioni minime, non è quello il punto. E' che come sempre i tifosi - nel migliore dei casi - vengono trattati come limoni da spremere dalle società calcistiche.

Per fare un esempio, è come se la vostra fidanzata vi chiedesse in continuazione anelli, orchidee e regalini. I primi tempi ci tieni e lo fai, dopo la mandi a quel paese.

E questa era la cura di cui sopra.

A riuscirci, direte voi...

lunedì 7 gennaio 2013

XXVI - Angolo della poesia - 2

Recipe For Happiness In Khabarovsk Or Anyplace 


One grand boulevard with trees

with one grand cafe in sun

with strong black coffee in very small cups.


One not necessarily very beautiful

man or woman who loves you.



One fine day.


(L. Ferlinghetti)

domenica 6 gennaio 2013

XXV - Southbounds / northbounds

Sul treno del ritorno ero pronto a scrivere una feroce invettiva contro il sud e il suo modo di rovinarsi.
Sì, perchè la cosa che più fa incazzare di Reggio Calabria è che è un posto meraviglioso, ogni foto ve lo urla in faccia.

Poi però vedi l'incuria e la tendenza egoistica a fregarsi ogni tipo di denaro passi per le casse del comune e ti incazzi (non arrabbi: incazzi) perchè potrebbe essere davvero la più bella città del sud, e invece è là, sdraiata sullo Stretto, come un gigante che dorme al suono delle onde.
In fondo, si dice che chi ama s'incazza, chi non ama se ne frega.

Ho detto che sul treno del ritorno ero pronto a scriverla. Mi è bastata un'ora di umidità del nord per  - quasi - rimpiangere il mio luogo natio.

Con cosa torno da questo viaggio? Un cd nuovo dei Queen, montagne di petrali, torroncini, arance. Due idee musicali, 3 punti in due gare, un bel libro su Ferlinghetti, tanto riposo e viste bellissime.

Complessivamente non è andata affatto male.

Auguri in ritardo a tutti!