lunedì 28 gennaio 2013

XXXVIII - Utopie di metà campionato

Torno per un breve post al calcio. Il mio idolo indiscusso della panchina, Zdenek Zeman, probabilmente verrà esonerato.

Non oggi, non domani, ma io penso che perdendo la prossima finirà sbalzato dai suoi sogni d'amore verso i lupacchiotti giallorossi.

Zeman, dicevo, mi piace. Ha un modo di interpretare il calcio che è garibaldino, un attacco senza praticamente difese. E' il Pietro Micca della panchina: ti lancia anche la stampella, pur di farti male. Sapendo , beninteso, che facendolo non riuscirà più a camminare.

Cosa manca a Zeman per andare bene quest'anno? Presto detto: la soggezione.

Nello spogliatoio della Roma ci sono alcuni giocatori a cui va bene (Totti) ed altri un pò più arrogantelli che si sentono da meno se vengono accantonati per qualche partita (De Rossi, Stekelemburg).

A Pescara, in serie B, il boemo era visto come maestro assoluto del calcio, e io credo che tutti facessero ciò che lui ordinava, anche andargli a comprare le stecche di MS blu al tabacchino in centro.
Il Pescara, per essere stata una squadra di Zeman, ha fatto ottime cose anche nelle retrovie. Si diceva che il calcio del boemo fosse diventato maturo e completo per una big.

Col senno di adesso... no, forse non è vero. La Roma è piuttosto indietro rispetto ai programmi. Credo anche per colpa di cattivi difensori e giocatori che si sentono boss, vero cancro della società giallorossa.

Sul parlare del mio allenatore preferito non mi esprimo. E' molto diretto e scontroso, questo sì. Alle volte la fa fuori dal vaso, ma credo mi piaccia anche per questo. Non ha paura.

Spero rimanga ancora per molto tempo, o almeno fino a che non posso andare a Roma a vedere una partita.

Però forse è un'utopia, chi lo sa.

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