venerdì 21 dicembre 2012

XXIV - Così, si va...

Signori, in carrozza!

Si parte verso nuove avventure, dato che il mondo pare non sia finito, alla faccia di Giacobbo e dei maya.

A parte tutto, io vorrei proprio capire ora chi è andato in quel paesino dei Pirenei che cosa ci farà lassù. Sarà già sceso o aspetterà un'altra ora e mezza? Boh.

Con questo dubbio amletico io vorrei augurare buon Natale e felice anno nuovo a tutti i lettori (pochini forse, ma buoni) della Nuova Stazione. Sono felice che voi siate qui a leggere, anche se alle volte forse ci si lascia un pò prendere la mano.

Felice Natale davvero a tutti voi. Possiate passarlo bene, con chi vi pare, ma soprattutto con tonnellate di torroncini, pitrali, maccarruni i casa e pasta cu pisci (possibilmente, cu brecciu ammenzu e denti, che fa sempre molto Natale).

Ci si sente nel 2013. Fate i bravi.

giovedì 20 dicembre 2012

XXIII - Letterina di Natale!

Pare proprio che Natale stia arrivando.

Quest'anno lo sento un pò di più, sarà la neve, saranno quegli esseri che lavorano con me: loro sì, lo sentono, e forse me lo trasmettono. Chissà.
Comunque, dato che in volo, se Babbo Natale non esiste, rimane solo l'asteroide Toutatis, scriverò una letterina a lui. Eccola qui, per voi. 

Ciao Toutatis, come va? 
Pare tu sia già passato, con mio sommo disappunto.

Siccome ho fatto il bravo, ti prego di non piombare sulla nostra testa: devo ancora fare un pò di cose. Poi oltretutto gli stipendi li pagano dopo il 21, quindi, dato che c'è anche la tredicesima (poca), mi girerebbero anche un pò le palle, se posso essere volgare. Non è vero che non facciamo un c***o dalla mattina alla sera, e di lavorare per avere in cambio un'esplosione nucleare proprio non mi va, grazie.

Se proprio devi, caro Toutatis, e non ci possiamo proprio far nulla, ti prego di temporeggiare ancora (che so io, vai e pigliati un caffè, fatti un giro, vedi se trovi un Carrefour aperto...) e se riesci la mia richiesta sarebbe di piombare sul "Santiago Bernabeu" durante Real-Manchester United di Champions. Così ce ne leviamo due in una botta sola, e via. Se poi riesci a staccare un pezzettino e tirarlo sull'Old Trafford mi va anche meglio, però fai tu. Mi pare di chiedere troppo.

Non fare regali a me, che ho tutto. Porta un pò di luce ai politici e ai cittadini della mia città. O anche ai politici cittadini della mia città, il che sarebbe l'ideale, dati i milioni di buco che ha.
Fai che riusciamo, per una notte, a sentirci un pò tutti più buoni. Sì, anche quello basso basso che va in giro a dire put****te, fai che per Natale sia felice anche lui.

Se poi non dovessi passare, tanto meglio.
Fai il favore di passare la letterina al tuo collega grasso e grosso, quell'avvinnazzato finlandese vestito di rosso perchè gliel'ha detto la Coca-Cola (giuro, questa è vera).

Ti auguro un felice Natale, e salutami caramente le pleiadi, dovessi mai vederle.

Fabio. 








mercoledì 19 dicembre 2012

XXII - Pronti, partenza, via

Parrà strano. Però a me Fibra piace.

Torniamo al discorso di ieri del commerciale, addirittura in questo caso il commerciale va contro praticamente tutta la società. Però vende, quindi va bene. Paradossi.

Questa canzone si chiama "pronti, partenza, via". Non è molto diverso, come stile, dai testi di "Controcultura" (gran disco, consiglio di sentirlo a chiunque). Fibra è cinico quanto volete, ma vi sbatte in faccia l'Italia, e la riassume meglio di un discorso di un politico. Il tutto in tre minuti e quarantadue secondi.

La canzone non è ancora disponibile su Youtube. Però metti, come tutto, ci sono sempre dei POSTI dove trovarla.

Che poi abbia pezzi volgari... ci sta. Fibra non è un'educanda.

Anche i Più Grandi Di Tutti facevano i coretti "tit, tit" in "Girl".

Coda, timbro, firma, passa.



martedì 18 dicembre 2012

XXI - L'altezza che si abbassa

Oggi ho in mente un concetto che mi è abbastanza caro. Diciamolo subito, và.

L'originalità a tutti i costi rende mediocri.

Mi è venuto in mente perchè ho letto da qualche parte che "finalmente Benigni è stato in televisione, non vedevo tutti gli stati di facebook coordinati da un bel pò di tempo".

Io rispetto tutte le opinioni, ma detto francamente questa mi pare una gran c***ata.

Faccio un esempio.
Dalì ci dipinge "La persistenza nella memoria". O mettete la "Notte Stellata" di Van Gogh.

Mettete che tutti ne parlino, per un giorno nella loro vita (poi si sa, le cose "leggere" o comunque quotidiane prendono sempre il sopravvento). Pare così brutto che una cosa "alta" prenda l'attenzione generale, per una volta? Evidentemente sì.

Sono le stesse persone alle quali fanno schifo i gruppi "commerciali", senza ricordarsi che i Beatles e gli Stones lo erano. Persino Hendrix era commerciale. Hitchcock era commerciale. Non ricordo un solo film "d'essai" che abbia lasciato una traccia nella mia vita d'ogni giorno. Forse la mia vita è povera, è probabile anche questo, chi può dirlo. Sono uno che va a congelare a San Siro, un motivo ci sarà.

Che poi la commercializzazione di tutto sminuisca le cose è vero. Ma non per forza dobbiamo pensare che se tutti fanno una cosa, questa automaticamente faccia schifo.

Anche perchè respirare è molto mainstream.


lunedì 17 dicembre 2012

XX - Trucchetti anti invasione

17/12/12, quattro giorni alla fine del mondo. E ora?

Cosa potremmo mai fare in quattro semplicissimi giorni? Dire, fare, baciare, testamento? (Lettera? Quale lettera?)

Certo che sarebbe un bel colpo arrivassero gli alieni. Metti che uno guardi un telegiornale con te. Tu seduto sulla sedia di finta paglia e l'omino verde che, sorseggiando un succo d'ananas - gli alieni sono astemi - ti dice "Ma davvero fate morire di fame la gente in Africa?" (l'alieno è un tipo sveglio, la lingua la sa).

e tu che cerchi di rispondere con qualche tipo di umana logica tipo "Se c'è il ricco ci dev'essere anche il povero", sentendoti male nello stesso momento nel quale lo dici.

Poi l'alieno potrebbe chiederci conto di molte cose: dell'inquinamento (da sopra vedono la m***a che scarichiamo), di che cos'è quella carta che ci scambiamo e per la quale facciamo morire di fame la gente, di cos'è quella polvere bianca dentro quei sacchetti, del perchè ventidue persone corrano dietro una sfera su un prato finto mentre altre ottantamila gridano qualcosa contro le mamme di cinquemila vestiti in maniera diversa, o ancora chi è quel tizio alto come lui che cambia idea un giorno sì e l'altro pure, e hai voglia a dirgli che non ha sbagliato lui a capire perchè non sa bene la lingua, ma è proprio giusto così. Povero alieno. 

Insomma, non sarebbe facile facile, da capire, sto mondo, per i bassi esserini verdi dagli occhioni neri.

Che sia tutto un trucco per evitare d'essere invasi - penserebbe l'extraterrestre? Recitano bene, sti terrestri!

Ad ogni modo, lettori della "Nuova Stazione", tra il serio e il faceto potrete facilmente acquistare i kit per la fine del mondo di diverse Nazioni. Vorrei sottolineare che quello russo, oltre alle cose indispensabili, ha dentro anche una bottiglia di vodka, sempre utile per passare in maniera lieta le ultime ore.

Cose da pazzi...


domenica 16 dicembre 2012

XIX - Eroi di tutti i giorni

La storia dei bambini morti negli USA la sapete tutti. I mass media ne hanno parlato anche troppo morbosamente e diffusamente; inutile, quindi che ve la ripeta.

Victoria, l'ormai nota maestra elementare di quella scuola di Newtown, ci mostra un lato dell'insegnamento che qualcuno, anche della categoria stessa, mostra di negare: l'attaccamento ai bambini/ragazzini/ragazzi. Non parlo di alunni, notare. Bambini. Ragazzini. Ragazzi. E' molto diverso.

Perchè fondamentalmente se una maestra si fa trovare in classe dopo aver nascosto i bambini negli armadi e si fa sparare a bruciapelo da un folle è come minimo attaccata a quelle vite. Per me si va oltre l'insegnamento, è più qualcosa di vicino a Padre Kolbe, che all'essere una semplice dipendente statale.

Prego e spero che il sacrificio di questa eroina di tutti i giorni, e come lei Dio solo sa quanti ce ne siano, non rimanga vano. Non sia una cosa della quale tutti si dimenticano dopo una settimana, tra l'arrosto che brucia, i regali da fare e la lite col collega. 

Che tu possa esserci d'esempio, a noi che alle volte abbiamo paura.

Riposa in pace.

giovedì 13 dicembre 2012

XVIII - Per la seminfermità mentale


Stasera a San Siro la mia squadra gioca, forse per una delle ultime volte nel decennio, contro una big del calcio mondiale. La situazione la si può vedere in qualunque classifica, siamo quintultimi in serie B, probabilmente è una delle peggiori squadre che abbiamo avuto negli ultimi 20-30 anni.

Non che speri che si vinca. Tutt'altro, anzi, speriamo di non prenderne più di tre, anche se mi pare difficile (il nostro portiere gioca addirittura col dito rotto, siamo a posto). Spero solamente di passare una bella serata di calcio, ovviamente nel clima natalizio amplificato dalla simpatica neve che dovrebbe cadere.

Perchè lo si fa? Boh. Ad essere sinceri ed onesti non c'è nulla di razionale in tutto questo. Per quale ragione uno, sapendo di perdere, va a vedere la sua squadra in mezzo ad un freddo che se hai un pensiero te lo ghiaccia e te lo fa cadere in testa provocandoti un trauma cranico? Non lo so, non lo so proprio.

In fondo la segreta speranza perlomeno di una bella partita c'è sempre. Perlomeno di fargli prendere uno spavento.

In realtà il vero motivo è la seminfermità mentale. Se dovessi mai ammazzare qualcuno, basta che gli si faccia vedere il biglietto di una partita di coppa Italia giocata un giovedì sera che nevicava e sicuramente in carcere non ci passerei nemmeno una notte.

mercoledì 12 dicembre 2012

XVII - Questioni di fede

Stavo dando un'occhiata a twitter, perchè ogni tanto si trova qualche battuta simpatica nei "migliori tweet al Pontifex", che racchiude le peggiori merdate (termine tecnico) che la gente manda al Papa su twitter.

Ora, vabbè, quella delle stecche di sigarette mi fa anche ridere ("portami una stecca di sigarette, che là dove sei tu costano meno") ma la maggior parte sono cose che 1)non fanno ridere e 2)sono senza senso.

Una tizia, ad esempio, racconta d'essere sfruttata al lavoro e mal pagata.

Sì, va bene, ma scrivi alla CGIL, non al Papa, che c***o c'entra il Papa?

L'IMU. Ok, anche secondo me bisogna che la Chiesa, come tutti i cittadini o le società che hanno un bene immobile, debba pagarla. Ma che lo scrivi a fare a lui? Pensi che lui da solo dica "Oh, quante ricchezze che ho! Ora paghiamo l'IMU, dai". Forse che noi ci sentiamo in colpa d'essere troppo ricchi e diciamo "mah, oggi mi va di pagare qualche tassa in più per avere un pò di giustizia sociale" ? Non siamo gli stessi che sorridono di fronte ai professionisti che chiedono "serve la ricevuta o..." ?

Scriviamole a Monti, Napolitano, ecc. ste cose. Però ricordiamoci bene di come siamo noi, senza voler essere ipocriti.

Poi, come mi faceva notare il buon Giuseppe, andrebbero scritte cose più serie, se proprio si volesse protestare. Di motivi ce n'è: il prendere a calci nel culo i sacerdoti che abusano potrebbe essere uno. Non far beccare l'AIDS agli africani. Smetterla di adornare le chiese con roba d'oro e finirla coi preti questuanti durante le Messe.

Siamo noi a decidere se e quando dare. Se io sento che uno mi chiede soldi non gliene dò apposta (ma io sono fatto male, probabilmente).

La fede è una gran cosa, ma spesso i "capi" ci fanno vergognare d'essere cattolici. Dicono A e fanno Z.

Come migliorare le cose? Il metodo c'è già, ed è insito nella Chiesa: basterebbe ascoltare San Francesco.

Quella sì, sarebbe una grande rivoluzione.


martedì 11 dicembre 2012

XVII - La fine del mondo

Ieri ho letto una cosa meravigliosa, della quale non posso non parlare.

Come sapete, il 21-12-2012 pare che i maya abbiano previsto la fine di uno dei loro calendari.
Vorrei far notare che anche i nostri calendari dell'avvento finiscono, ma questo segna solo la fine dei cioccolatini.
Anche i calendari normali finiscono, in realtà. Però finisce l'anno, non il mondo. E quando finisce l'anno facciamo addirittura festa, pensa tu che scriteriati siamo.

Vabbè, cose inutili per lettori dotati di anche una microcefalica intelligenza. Quello di cui voglio parlare è: "Gangnam Style" e la fine del mondo.

Direbbe il solito Nostradamus, quello nemmeno troppo bravo in matematica che diceva "mille e non più mille" (più duemila o tremila, a questo punto, sospetto) che "Dalla calma del mattino, giungerà la fine. Quando del cavallo danzante il numero dei cerchi sarà nove".

Ora, "Corea" significa "terra della calma del mattino" (come i coreani abbinino una lettera a una parola non lo so, forse "Corea" sarà un acronimo, boh).
Il cavallo danzante è Psy, il cantante coreano che balla e fa ballare Ban Ki Moon - cercare su google, vi prego.
I nove zeri sarebbero il miliardo di visualizzazioni su youtube. 1.000.000.000. Quindi il mondo finisce sul miliardo di visualizzazioni di "Gangnam Style". Psy è a più di quota 900.000.000, quindi non manca molto.

Avviso quindi i lettori della "Nuova Stazione" che è contro il volere dell'autore che voi guardiate il video di "Gangnam Style", magari facendo anche il cavallino mentre lo guardate, pensando che io non vi veda, nel segreto della vostra cameretta. Sappiate che state contribuendo alla fine dell'umanità.

E no, pensare che con l'umanità finisca anche il nano non potrà alleviare le nostre pene nucleari da caduta di asteroide.
Chi avesse ancora voglia di credere a Nostradamus, legga pure qui.

Mille e non più mille a tutti!



lunedì 10 dicembre 2012

XVI - Un pericoloso terrorista

Da sempre io ho problemi coi biglietti dello stadio. Evidentemente la mia faccia da pericoloso terrorista impressiona cassieri, impiegati, forze dell'ordine.

C'è un quantitativo d'incompetenza micidiale, unitamente al fatto che vai a vedere la squadra del nano, il che già da sè mi provoca scompensi. Se poi penso che oltre che a lui, una parte dell'ingaggio va a Lillo Foti, la mia rabbia tracima, ma cerco di non pensarci.

Le regole per andare negli stadi, scopro, sono le seguenti:

1) Se vai nel settore ospiti, serve la tessera del tifoso. Se no, c***i. Infatti gli ultras non vanno praticamente più in trasferta. Essendo la tessera del tifoso una schedatura, lo trovo giusto. Che poi la polizia faccia entrare anche i senza tessera è un fatto, ma quello è un altro paio di maniche.

2)Se non vai nel settore ospiti, ci vuole la carta d'identità. E basta. Che poi ti chiedano anche il codice fiscale, se sei davvero figlio di tua madre, che gruppo sanguigno tu abbia e quante corde ha un sitar è un altro paio di maniche anche quello, ma lo fanno lo stesso.

A parte questi regolamenti senza senso... se servissero, pure pure. Ma a che servono? Coi cambi nominativo negli stadi ci entra chi vuole lo stesso. La violenza negli stadi c'è lo stesso. La tessera serve solamente a far fare file e carte di credito che nessuno vuole alle società di calcio. Oltre a demonizzare i tifosi delle curve, ovviamente. Ma questo non c'era nemmeno bisogno di dirlo.

Le stesse società che ovviamente si lamentano perchè gli stadi sono vuoti. Certo, evitare di mettere le partite il lunedì alle 19 o di giocare in posticipo quando ci sono 0 gradi aiuterebbe.

Però forse sono idee troppo intelligenti.


Dimenticavo. No alla tessera del tifoso.

domenica 9 dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

XIV - We can be heroes just for one day

Leggo una notiziola, che però cattura la mia attenzione, riguarda quest uomo.



Gabriel Omar Batistuta, "el Bati", l'uomo al quale la curva fiorentina dedicò una statua. L'uomo che fece vincere insieme a Totti e Montella uno scudetto alla Roma. Un uomo che oggi non giocherebbe in Italia.

Oggi Batistuta fa il direttore sportivo in Argentina, e la notizia è che non può giocare a calcio. Per la verità non può nemmeno correre, può solo camminare. Non male per uno che festeggiava facendo la mitraglia lungo tutta la Fiesole.

Il motivo di questa malattia non lo si sa, o meglio... lo si sa ma non lo si dice. Batistuta stesso pare giocasse 65 partite su 70 in una stagione facendosi infiltrare. Per i non capenti, le infiltrazioni sono punture nelle ossa. Il problema è che al momento curano la malattia, ma l'abuso può portare all'indebolimento di ossa, legamenti, tendini e di tutte le strutture delle articolazioni (nel nostro caso, delle ginocchia).

Il problema è un altro. Batistuta è stato pagato, e pagato molto molto bene, per portare il suo talento calcistico sui campi d'Italia e d'Europa. Ma a che prezzo? Correre è una cosa che facciamo tutti, immaginate non poterlo fare più. Prendere sempre la metropolitana dopo. Non poter rincorrere nessuno.

Batistuta dice che rifarebbe "quasi tutto". Per molti è un mito, per me è un grandissimo campione.

Però io preferirei poter ancora correre.

giovedì 6 dicembre 2012

XIII - Un concetto importante

Il concetto importante di stasera è:

"se non ti senti di scrivere niente d'importante, semplicemente non scrivere niente".

Buona serata!

mercoledì 5 dicembre 2012

XII - El amigo verdadero

Oggi non so perchè, ma mi è venuto da pensare all'amicizia. Essere amici è complesso.

Prima di tutto, perchè io credo che l'amicizia pura al 100% non esista, così come non esistono i diamanti completamente puri, è tutta una teoria. Date qualcosa in più ad una persona a scapito di un'altra e vedrete che ci si accapiglia, anche tra amici.

Mettiamo caso che ti diano mille euro per battere il tuo amico in qualsiasi competizione. Che fai? Non lo batti perchè è tuo amico?

Quindi essere amici è una cosa molto teorica, d'occasione, direi quasi.
Il problema del tema "amicizia" è che è tutto molto idealizzato, secondo me. Puoi essere amico per sempre di una persona? Non credo. Se sei lontano, o se non ti vedi, bene o male dopo qualche anno le strade si dividono fisiologicamente. Le persone cambiano, non hanno gli stessi interessi e quindi le amicizie non sono più tali. Sono più "conoscenze approfondite".


Se nemmeno vai a mangiare da un tuo amico, o se al momento di pagare un conto ti guarda con gli occhi questuanti come a dire "ti prego, fai tu" che amicizia è?

Può sembrare un elogio del "meglio soli che male accompagnati" e forse in effetti lo è anche. Però invito tutti a leggere l'esempio del mezzo amico, del "Conde Lucanor". Don Juan Manuel, non me l'avessero propinato per spagnolo I, forse mi sarebbe persino piaciuto...

Poi è chiaro che esistono amicizie di vario livello. Gli amici di una volta non sono amici qualsiasi, se continui a sentirli, almeno. Poi capita sempre gente che ti pare di conoscere da una vita, e questo forse è il vero mistero delle amicizie, o delle conoscenze in generale: trovarsi a meraviglia con le persone, per nessuna ragione.

Che poi è la ragione principale per la quale uno ha amici. 

martedì 4 dicembre 2012

XII - P'abbasciu

Dopo anni ed anni, si torna a fare Natale in terra natia. P'abbasciu, letteralmente "verso giù".

Il Natale in Calabria ha un sapore strano, o meglio, io me lo ricordo così. Sa di torroncino del bar 2000 (il mio bar preferito ha chiuso, purtroppo, e ci rimane solo questo), sa di mandarini raccolti a grappoli dalla pianta ed infilati in bocca quasi interi, ciondolando da una parte all'altra della campagna. Natale giù sono anche mortiferi pranzi con carne, pasta e pesce.

Il tutto, ovviamente, piccante.

Natale giù è la Reggina che gioca col Vicenza nel 2012, la prima partita della mia vita contro il Sora nel 1994-95, la Ternana, il Pescara, il Torino, il Chievo e le altre partite invernali alle quali sono andato. E' la Viola, col palazzetto nuovo pieno, perchè la Viola era tra le prime in A1, non tra le ultime in B1.

C'è da dire che Natale giù è Natale senza neve, e a Natale la neve ci vorrebbe. Però c'è il capicollo (no, non "coppa": CAPICOLLO), le teste del maiale - che schifo - appese, l'aria freddina, ma non fredda, ogni tanto una schizzatina di pioggia. Poca.

E' soprattutto un rivivere qualche momento passato, forse per una delle ultime volte. E vediamo come va a finire.

lunedì 3 dicembre 2012

XI - Era possibile vincere?

Altro noiosissimo post sulla politica. Obbligato, però.

Ci sono state le primarie, ha vinto Bersani. La mia lampada ha fatto spallucce come a dire "visto?"

Però chi ha perso lo sappiamo: Renzi. Cosa ha perso è più difficile da capire.
Sicuramente perdendo Renzi si sono persi voti. Io ho un'opinione: chi vota a sinistra, o mangia la minestra o salta dalla finestra, quindi avrebbe finito per votare PD o i suoi alleati.

Al centro c'è più scelta: chi vince il centro vince le elezioni. Ma questo non da oggi. Con Renzi s'è perso anche il centro.

Poi il personaggio-Renzi è discutibile quanto si vuole, ma almeno sa comunicare. Ho visto il confronto in tv, e Bersani appena apriva bocca pareva uscissero le tarme. Sentivo davvero il profumo dell'armadio di mia nonna, il Caro Vecchio Leader della seconda repubblica.

Per me s'è fatto un passo indietro. Però una cosa buona c'è. Bersani ha dovuto seguire in qualche modo la via del sindaco di Firenze, e qualche miglioramentino ha dovuto prometterlo.

Non basta così, però è qualcosa.

E comunque con le regole che c'erano, Renzi non poteva vincere. Chi ama Renzi odia l'establishment, e chi odia l'establishment non va a dargli quattro euro.