venerdì 7 dicembre 2012

XIV - We can be heroes just for one day

Leggo una notiziola, che però cattura la mia attenzione, riguarda quest uomo.



Gabriel Omar Batistuta, "el Bati", l'uomo al quale la curva fiorentina dedicò una statua. L'uomo che fece vincere insieme a Totti e Montella uno scudetto alla Roma. Un uomo che oggi non giocherebbe in Italia.

Oggi Batistuta fa il direttore sportivo in Argentina, e la notizia è che non può giocare a calcio. Per la verità non può nemmeno correre, può solo camminare. Non male per uno che festeggiava facendo la mitraglia lungo tutta la Fiesole.

Il motivo di questa malattia non lo si sa, o meglio... lo si sa ma non lo si dice. Batistuta stesso pare giocasse 65 partite su 70 in una stagione facendosi infiltrare. Per i non capenti, le infiltrazioni sono punture nelle ossa. Il problema è che al momento curano la malattia, ma l'abuso può portare all'indebolimento di ossa, legamenti, tendini e di tutte le strutture delle articolazioni (nel nostro caso, delle ginocchia).

Il problema è un altro. Batistuta è stato pagato, e pagato molto molto bene, per portare il suo talento calcistico sui campi d'Italia e d'Europa. Ma a che prezzo? Correre è una cosa che facciamo tutti, immaginate non poterlo fare più. Prendere sempre la metropolitana dopo. Non poter rincorrere nessuno.

Batistuta dice che rifarebbe "quasi tutto". Per molti è un mito, per me è un grandissimo campione.

Però io preferirei poter ancora correre.

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