venerdì 30 novembre 2012

X - Consigli per gli acquisti musicali

Non finirò mai di ringraziare il mio quasicugino torinese per la più grande scoperta...

...finora dell'anno, poi vedremo.
Jake Bugg. Classe 1994, di Nottingham, città che dopo qualche coppa Campioni e il celebre Sceriffodi si appresta a produrre - secondo me almeno - qualcosa di grande.

Se non si perde per strada, rischia d'essere un piccolo fenomeno della musica. Ha capito che il mondo ha ancora bisogno di Bob Dylan, ma non un Dylan "che va dritto" dal primo all'ultimo minuto (perchè sì, il caro Bob è bravo ma "Desolation Row" dopo un pò sfracana i cosiddetti, è tutta uguale!) ma qualcosa di più adatto al 2000: variazioni e canzoni "mordi e fuggi".

Il cugino sostiene inoltre che il Bugg in questione abbia una puntina di Liam Gallagher primi tempi nella voce. Io dico che mi sa molto di musica americana anni '60, un tocco di "on the road" che fa sempre molto molto piacere.

Soprattutto, dà una speranza. Forse qualcuno del '94 non ci darà in pasto la solita m***a da ascoltare.
E di sti tempi non è poco...

Chi volesse sentire vada QUI. Mi saprete dire.

giovedì 29 novembre 2012

IX - 2009, reloaded

Oggi, facendo coincidenza con l'autobus, mi sono fermato - caso strano - in un paese dove avevo già lavorato nel 2009.

Faceva strano, faceva davvero strano. Il fiumiciattolo vicino alla fermata, che ora è diventata coperta, era pieno d'acqua. L'azienda di trasporti è cambiata. Mi pare d'averci messo persino meno ad arrivare: una volta c'erano degli autobus enormi, doppi, freddi, coi sedili tipo seggiolino dello stadio. Su quelli di oggi si stava bene.

Ai tempi non mi sembrava granchè bello. Non ci vivrei, ovviamente, però non mi è dispiaciuto. Mi è mancato solo di salutare il mio barista preferito di quell'anno: come sempre, all'una e un quarto il bar-panetteria-pasticceria (?) era chiuso.

Questo per dire che tante volte, le cose che al momento ti sembrano negative, dopo un pò, viste sotto un'altra luce, o un'altra maturazione forse erano un attimino da rivalutare.

Se uno legge il testo di "Rain" dei Beatles - giorni giusti per leggerlo, da queste parti - capisce non tutto, ma molte cose della vita sì...

Post scriptum: Andando via da quel paese mi è venuta in mente una cosa: chissà il ragazzino straniero (simbolo indiscusso di quell'anno scolastico, perchè ogni anno scolastico ha il suo emblema) che fine ha fatto.

Ma forse non lo voglio sapere davvero, eh?


mercoledì 28 novembre 2012

VIII - L'irritazione al selvaggio e il concetto di "libertà"

Ieri sera mi sono messo a guardare "Into the wild". Non me ne vogliate, lettori che lo amano, ma ne parlerò male. Potete anche smettere di leggere qui, non voglio darvi colpi al cuore, però sono riuscito a guardare 15-20 minuti, poi non ce l'ho più fatta. Credo abbia a che fare con la mia tendenza a giustificare chiunque, però nel comportamento di quei genitori non vedo nulla di curioso, strano o peggio, cose per le quali ribellarsi.

Per i non capenti, un tizio si laurea e i genitori gli vogliono comprare una macchina nuova al posto dello scassone giallo tipo alfasud seconda serie che si ritrova. Lui scazza contro la vita conformista dei suoi genitori e parte verso l'Alaska in autostop, nutrendosi di roba selvatica e bruciando i suoi soldi (bruciando davvero, proprio dandogli fuoco) durante il viaggio.

Arrivato lì, poi, si mette a fare cose strane, tipo grida da solo sul tetto dell'autobus, scrive la sua storia col coltello sulle tavole del letto, roba così.

Il fatto che questo pezzo di film mi abbia disgustato e non sia riuscito ad andare avanti lancia dei dubbi sulla mia presunta ispirazione politica. In genere questo è il classico tipo di film per il quale il comunista urla "figata", "vera libertà" o altre cose del genere.

Io, per me, penso che la vera libertà ce l'hai quando effettivamente fai quel che vuoi fare, non c'è certo bisogno di andare contro tutto e tutti e rinchiudersi in un autobus sfasciato in Alaska bruciando soldi.
Forse la libertà, per come la vedo io, è anche quella di rinunciare a vedere un film, cancellarlo, smettere di fare qualcosa.

Dio mio. Sto diventando di centro.

martedì 27 novembre 2012

VII - I soldi per la Simmenthal

Leggo che Sneijder (per chi non lo conoscesse, trequartista dell'Inter) non vorrebbe spalmare il suo contratto.

Traduco. Anzichè prendere 6 milioni a stagione fino al 2015, ne prenderebbe 4 a stagione fino al 2017.

Succede che l'olandesino quindi prenderebbe la stessa cifra, solo in più anni. Quindi verrebbe pagato, in proporzione, meno.

Apriti cielo.

Ci sono vari temi su cui riflettere: l'Inter che spendeva e spandeva fino a qualche anno fa che ora attua mobbing ("o firmi o non giochi") degna di piccole aziende di provincia verso comunque un giocatore di primo piano, anche se - a mio parere - sopravvalutato.

Cosa può pensare poi, un operaio tarantino che sa che l'Ilva andrà a chiudere, pensando al contratto di Sneijder?

Nel frattempo, è giusto che un giocatore di calcio prenda più di un chirurgo cardiovascolare?

Possibile, poi, che ogni volta che dico che mi piace il calcio finisca dentro un turbine di mugugni quali "undici milionari in pantaloncini che corrono dietro una palla"? Non sarebbe forse il caso di dare stipendi normali a questa gente?

La passione è una cosa, il vedere questo è un'altra. Cosa c'entra il voler bene alla squadra della propria città (o a quella di adozione) col fatto di essere accusati sistematicamente di sostenere un sistema sbagliato?

Perchè il sistema è sicuramente sbagliato, e a tutti i tifosi questo non piace. Se trovate un ultrà che prenda uno stipendio simile ad un calciatore avvisatemi. I canti "andate a lavorare" durante le contestazioni non li invento certo io, e gli ultras il lunedì mattina si alzano presto. Chi è così fortunato da avere un lavoro, ovviamente.

Il male del calcio sono procuratori, presidenti e società. Le stesse società che agevolano i contratti milionari.  Sui presidenti, poi, ci sarebbe molto da dire: ho fatto un'inchiestina molto simpatica. Presto la pubblicherò, e si potrà vedere che bei personaggi popolano il mondo del pallone.

Nel frattempo, voglio esprimere tutta la mia solidarietà all'olandese. Spero riesca almeno a comprarsi una confezione da tre di Simmenthal al supermercato per farsi l'insalatona. Resisti compagno Wes. 



lunedì 26 novembre 2012

VI - Quello che non succede

Oggi mi è successa una cosa strana. Ho pensato a ciò che non succede.

Perchè a parlare di quello che succede sono bravi tutti. I telegiornali sono pieni di cose che succedono.
Succede che aumenta la benzina, che la Russia ci taglierà con gentilezza il gas per far salire il prezzo, Monti di qua, Berluscoso non ne parliamo, Renzi-Bersani-Bersani-Renzi... insomma.
Si parla parecchio.

La cosa bella però è pensare al contrario. Bisognerebbe sempre pensare al contrario, per come la vedo io. Esempi?

Sì, c'è capitato Monti, sta alzando le tasse, è vero. Ma non è successo che siamo finiti come la Grecia, o l'Argentina di un pò di tempo fa (vi ricordate?)

Sì, ci sono capitate sto sfracanamento di cabasisi delle primarie, però potevamo vivere in una nazione senza democrazia.

Sì, magari la Russia farà come al solito e interromperà qualche gasdotto per levarci il gas, ma a quest'ora la Russia sarebbe potuta essere in guerra con l'America e il gas sarebbe servito per farci tutti secchi. Insomma,  è quello che non succede, la parte trasparente dell'esistenza, il mondo parallelo dove forse qualcosa è successo, ma non lo sapremo mai. In buona sostanza, bisogna sempre guardare il lato positivo della faccenda.

Mi capitava di pensarlo spesso quando avevamo un nano al governo. Pensavo "sì, c'è lui, però almeno..."

No, poi il pensiero finiva.

domenica 25 novembre 2012

V - Merry christmas, mr. Lawrence

Ieri mi sono trovato a girare per un vivaio.

Ora, i vivai teoricamente sono negozi dove - ripeto, teoricamente - si vendono piante. Il varano che vedete rinchiuso in una gabbia di vetro è un "in più". E anche le tartarughe da 99 euro (testudo horsfieldi, non hermanni: strano).

A parte questo edificante spettacolo degli animali in vendita, mi sono sorpreso - anche se ormai nemmeno più tanto - a guardare le luci di Natale. Era il 24 novembre. Una grossa stanza nera da un lato e con riproduzioni di abeti innevati sugli altri aveva il compito di far brillare le lucine ornamentali.

Da una parte, bello. Si vede il Natale che arriva. Dall'altra m'è montata una sorta di tristezza epica. Sono un pò di anni che questa festa non la sento più chissà come. Forse l'ho svuotata, come tanti, del suo significato più grande. E anche se mi sforzo di pensare che effettivamente è quello religioso, il significato vero... non mi viene da essere più contento di tanto.

Sarà che ormai è sempre Natale.

Bisognerebbe fare qualcosa di grande, per Natale. Forse solo così il Natale avrà un senso. In quello che faremo per gli altri, togliendolo a noi stessi, che ormai abbiamo tanto. Forse anche troppo.

Già, ma cosa?



PS. "Merry Christmas Mr.Lawrence", cercare su youtube. Magari a qualcuno piace.

venerdì 23 novembre 2012

IV - Invito personale

I post sulla politica sono tremendi, specie se populisti.

In realtà di populistico c'è poco: c'è chi vuole dare i due euro a Bersani/Renzi/Alfano/Alfonso Luigi Marra, e per me glieli può pure dare. Io ho un'idea un pochino diversa per quanto riguarda le primarie.
Tipo: prendete i soldi del finanziamento pubblico - anche se non si chiama più così? Perchè allora avete il coraggio di chiedermi dei soldi per dire la mia?

E' un pò come quando mandi in giro i racconti: sì, li spedisci alle case editrici, però a tue spese. E c'è anche chi ha il coraggio di chiederti soldi per pubblicarli (quindi, andasse bene il libro, ci si guadagnerebbe due volte: mica scemi).

Detto questo, le primarie sono un'ottima idea. Almeno viene fuori il candidato più gradito. Chiaro che se fai pagare vengono falsate, perchè anche chi aveva un'idea ma (metti) ha 500 euro o meno come stipendio non viene certo a dare i soldi a te. Piuttosto fonda un partito e si fa le primarie da solo (con l'indubbio vantaggio di vincere, peraltro).

E allora qual'è l'invito personale? Il seguente.

Parte dal principio che non gioco più al gratta e vinci: sono felice di vincere i soldi che risparmio non comprandoli:
non andate a votare, tanto vincono Bersani e Alfano. Lo sa anche la mia lampada.

Detto questo, sì. I post sulla politica sono tremendi. Però ogni tanto vanno scritti.

mercoledì 21 novembre 2012

III - La notte volerà, ma i giorni non scherzano

Ultimamente, non so per quale ragione, i giorni sembrano volare.

I maligni potrebbero dire che è logico, se uno non fa una mazza il tempo non passa mai. Lavorando, invece, passa. E manco avrebbero tutti i torti. Ma per me è un pò diverso.

Le settimane scivolano via. Manco era lunedì che già oggi è mercoledì. Domani si comincia a pensare al weekend. E' mostruoso. Anche le ore scivolano via mica male. Dalle due alle quattro è un'unica tirata: sospetto che c'entri qualcosa l'ora, col buio pare che venga tardi prima o cose del genere. Ad ogni modo, passa che è una bellezza. Nemmeno c'è la champions league che già è ora dell'anticipo di campionato.

Ah, giusto.

Lunedì: posticipo di serie b (o di a, dipende)

Martedì: champions

Mercoledì: champions

Giovedì: europa league

Venerdì: anticipo di b

Sabato: serie b + anticipo di serie a

Domenica: serie a.


Credo che sia una bella strategia per farci dimenticare della politica, e di tutte quelle cose serie che fanno venire tristezza al solo pensiero (mancanza di lavoro, crisi, irresponsabilità varie a tutti i livelli) per le quali dovremmo fare qualcosa.

Anche se proprio non saprei come. Forse il segreto, un giorno, sarebbe cambiare nazione.
Tanto, il tempo vola. Un giorno fa sempre presto ad arrivare...

martedì 20 novembre 2012

II - la visita-fuffa

Compivo qualche giorno fa i 10 anni dal giorno in cui un tizio mi diede la patente. Al che leggendo la data, si capiva che il pratico pezzo di plastica rosa, per quanto poco utilizzato, fosse da rinnovare.
E andiamo a rinnovarlo. Dopo aver mollato i parecchi testoni d'ordinanza all'A.C.I. mi viene chiesto di presentarmi alle 19.15 (15 eh, non 30) per una visita di controllo.
Il medico, o presunto tale, urla il mio cognome. Entro e manco il tempo di dire "Buonas..." che mi fa "si segga". Vorrei dirgli che non si dice "segga", ma non me ne dà il tempo, e mi fa "si copra l'occhio destro. Legga lì". Ho gli occhiali. Sto per chiedergli se devo toglierli ma siccome non dice niente suppongo di doverli tenere. Vabbè.
"E... V..."
"Copra il sinistro"
"G... A..."
"Mi faccia una firma qui. Prende medicine di solito?"
"No"
"Mi legga l'ultima riga" e mi mostra un iPad.
"H, G, V, W, M"
"Va bene. Abita sempre in via XYZ al 9?" chiede, mentre un assistente scrive "10/10" alla voce "Vista".
"Sì"
"Porti questo con lei finchè non guida. Ci vediamo tra dieci anni" Esco.

Ci avete messo più a leggerlo di quanto non ci abbia messo io a rinnovarla.

I

Una nuova stazione. Perchè non usare la vecchia? Un segno di cambiamento. Potrebbe anche non essere la solita stazione dei treni, ma anche una stazione di servizio, dove fare il pieno e poi continuare ad andare spediti. Una stazione dove ci si ferma meno, ma ci si ferma tutti. L'auspicio è questo. Vedremo. Però veniamo al primo vero post.