mercoledì 15 maggio 2013

LXXVII - Il voto, qualche mese dopo

Leonardo da Vinci diceva che bisogna staccarsi un pò dalla propria opera per poi vederla meglio, e il buon Leonardo questa volta ha ragione.

Votare non è un atto granchè artistico, è una crocetta. Però è una crocetta che vale parecchio.

Vediamo cosa è successo dopo, anche se a farlo mi sento un pò come Gordon Ramsay quando torna a trovare i ristoratori che ha insult... aiutato.

In ordine:

-Il pd. E' il monumento di tutti i piccioni. Ha provato ad imbrigliare i 5 stelle, ma si è preso il due di picche. Poi ci ha provato col pdl, e il pdl ci sta con tutti. In mezzo, un bel pò di fallimenti, tra cui anche due sulla presidenza della Repubblica. Sospetto che nel pantheon del partito democratico ci sia anche Toto Cutugno, l'eterno secondo.

-Il pdl. Ha giocato in difesa e ha fatto quello che doveva fare. Ha promesso boiate per prendere i voti, in contropiede si è preso il governo, un bel pò di poltrone e una palata di sottosegretari, con potere contrattuale incluso nel prezzo.

-Il movimento 5 stelle: si dice che il passero fosse il primo di tutti gli uccelli a scegliere il canto. Però era troppo schizzinoso, e non ne volle nemmeno uno, di quelli melodiosi che oggi hanno gli usignoli. L'ultimo, quello che dovette prendersi per forza, era quello stridulo "cip" che fanno i passeri, ed è proprio per quello che i passeri oggi sono gli uccelli col canto più brutto e insignificante di tutti.
Il parallelo fatelo voi, ficcandoci dentro anche la gente che si tiene la diaria.

-Sel. Forse quelli che ci hanno fatto la figura migliore. Voltagabbana su Rodotà, ma almeno hanno cercato di favorire un minimo di mediazione tra tutti. Con nemmeno il 4% hanno eletto una presidente della Camera che piace a tutti (o quasi). Sono dei geni della politica.

-Scelta civica. Quello che ti aspetti, stanno nel mezzo come la vecchia DC, solo con meno potere. Monti è passato da eroe a "quello che ha messo l'Imu". Berlusconi ha ragione, l'Italia è ingovernabile.

-Rivoluzione civile. E sali, sali, Ingroia s'è ritrovato ad Aosta. Troppo avventato, andava studiata meglio.

Nessun commento:

Posta un commento