venerdì 3 maggio 2013

LXX - Perchè, perchè / la domenica mi lasci sempre sola?

Urla, sfottò, interi minuti di conversazione: ogni tanto mi chiedo cosa ci trovi la gente nel calcio. Mi guardo in giro, e la risposta è che proprio non lo so.

Curioso, per essere uno a cui piace molto il calcio, vero?

Qualche studioso parla di "metafora dell'atto sessuale". Però sinceramente io fatico a vedere qualcosa del genere in un autogol, in un poker di Lewandowski, nel gol di Rigoni al 90°.

Considerando poi queste come metafore, allora immagino che a questo punto anche tagliare i rami degli alberi, riempire un pollo, cuocere dei fusilli, qualunque cosa possa essere letta come una metafora del genere. No, non è così. E smettetela di provare a trovare metafore sessuali per le cose che ho scritto, grazie.

E allora, perchè il calcio? Perchè fa attaccare così tanto la gente al punto da essere disperata dopo una sconfitta della quale non viene in tasca proprio niente?
Io ci ho pensato, e una motivazione me la sono data.

Nel medioevo avevamo le guerre tra città per il predominio locale (Firenze-Arezzo, Siena-Firenze, Pisa-resto del mondo). Poi, non bastando le guerre tra città siamo arrivati alle guerre tra nazioni, di cui ancora oggi fortunatamente ci ricordiamo per evitarle. Italia e Germania-resto del pianeta, Italia contro Germania ecc.

Non somiglia un pò a qualcosa?

Forse che nei campionati nazionali ancora non si odiano ancora Fiorentina e Siena? E nei mondiali non festeggiamo come dei pazzi dopo aver battuto Germania in semifinale e Francia in finale?

La mia teoria è che sia una componente di aggressività dell'uomo che è sempre esistita, e che quindi in qualche modo vada sfogata. Ieri con le guerre, oggi con le partite. Un Genoa-Sampdoria di oggi ricorda tanto un guelfi-ghibellini, senza arrivare ai guelfi bianchi-guelfi neri che non è il caso.

Non so se vederla come un avanzamento della nostra civiltà (non ci sgozziamo più per futili motivi) o come un indice di bassezza (gente che sporadicamente si ammazza di botte per dei milionari mercenari in pantaloncini corti). Il dubbio mi rimarrà, temo.

L'antidoto è sempre quello, ad ogni modo. Ogni volta che vi viene la tristezza per una sconfitta calcistica, ammesso che amiate il calcio, pensate che domattina la sveglia suonerà comunque per voi.

Brutale, forse, ma terapeutico.
 

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