martedì 24 giugno 2014

CII - I Campionati del Mondo 2 - l'attesa

Ci sono momenti, come questi, che arrivano ogni quattro anni.

Il bello del campionato del Mondo è proprio questo. Vincere e perdere contro chiunque. L'equivalenza non tiene, salta. L'ovvio si trasforma in sogno, la realtà si trasfigura. Uno più uno in questo mondo non fa due.

Il Costarica batte l'Uruguay 3-1. Noi perdiamo dal Costarica 1-0. In un mondo matematico non ci sarebbe nemmeno da giocarla, perché se tre è maggiore di due, sicuramente lo è anche di uno. E non è così, basta un soffio di vento, una zolla messa male, un torto, un calo nervoso, l'anello che non tiene, e tutto va via, o arriva, a secondo delle circostanze. Tutto è mobile, incerto, indefinito persino mentre lo vedi.

Però l'albero davanti casa è fermo. Tutto è fermo. Persino il sole non se la sente di splendere granché qui.

E' l'epica. Chissenefrega di Achille, Aiace, Ettore. Non c'è Chanson de Roland, non c'è letteratura che tenga, la sottile emozione del libro non può essere comparata all'emozione clamorosa del gol.

Che vada bene o male è questo il succo del calcio.

L'attesa.


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